Gordola

Il Piano, la valle e la brocca che sbrocca

La Polizia intercomunale con sede a Gordola, fra la Verzasca 'maldiviana' e un territorio che va molto oltre

Agenti sul terreno, pedalando
31 luglio 2020
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«Se in una brocca da un litro provi a versare un litro e mezzo d’acqua, mezzo litro ti cadrà sulle scarpe». È con questo assunto confuciano che René Grossi, capodicastero Sicurezza a Gordola, inquadra la situazione di emergenza creatasi in Valle Verzasca, le famose “Maldive di Milano” di telematica memoria, il cui successo - allo zenit proprio in questo periodo - ha richiesto una strategia d’intervento e controllo elaborata da Comuni, aziende di trasporto, settore turistico e polizia.

«La presenza in Verzasca della Polizia intercomunale del Piano si circoscrive ad una pattuglia fissa giornaliera. Questo poiché la situazione è sostanzialmente spiegata dall’esempio della brocca, ed è pertanto inutile caricare di ulteriori presenze un contesto già oltremodo affollato, e contraddistinto oltretutto da un chiaro “focus” problematico a Lavertezzo, dove il Ponte dei salti è un’icona internazionale e in quanto tale accumula oneri e onori». Di ciò cui non pensano gli agenti del Corpo strutturato - in particolare la gestione dei flussi di traffico - si occupano quelli privati d’agenzia, con l’aggiunta di un assistente di polizia gordolese incaricato delle verifiche sui pagamenti nelle aree di parcheggio («Anche se - riflette Grossi - la gestione delle soste in remoto, tecnicamente all’avanguardia, non sempre è pratica come il tradizionale controllo visivo delle ricevute posizionate sul cruscotto. Ma è chiaro che è necessario modernizzarsi»).

Territorio con insediamenti ’popolosi’

Questo per dire che il “problema Verzasca” è per la Polizia intercomunale soltanto uno dei tanti tasselli da posizionare sul proverbiale mosaico. «Dobbiamo considerare un territorio che abbraccia Gordola, Tenero-Contra, Brione s/Minusio, Lavertezzo Piano, Riazzino, tutto il Gambarogno - che è vastissimo - e appunto l’intera Valle Verzasca. In periodi normali parliamo di una popolazione di 15mila abitanti, che in estate si triplica facilmente vista la presenza di insediamenti sensibili come i campeggi lungo tutta la litoranea da Mappo alle Bolle, e il Centro sportivo di Tenero», nota il Capo dicastero Sicurezza. Un territorio molto ampio, dunque, per un contesto oltremodo variegato. Il tutto, gestito attualmente da un contingente di 17 agenti - compreso il comandante Alberto Sargenti - più un assistente di polizia e un amministrativo.

Dal punto di vista degli effettivi, stando a Grossi, «si è a regime»; c’è tutt’al più alle viste un’ulteriore assunzione di un assistente. «Ma il tema è proprio questo - aggiunge il giovane municipale -: e cioè quali saranno le decisioni cantonali per il futuro assetto delle comunali. La problematica è ancora al vaglio e attendiamo con ansia le decisioni cantonali».

Il Corpo intercomunale del Piano prosegue intanto la sua collaborazione con i “confratelli” della Regione 6, sotto la coordinazione della Città Polo. «L’aiuto reciproco sull’interventistica - sul nostro territorio parliamo in questo periodo di 5-10 casi in media al giorno - funziona molto bene perché si basa su una grande flessibilità. E rimane spazio per quell’aspetto fondamentale che è la polizia di prossimità, condotta dentro il nostro perimetro anche con una pattuglia, riconoscibile per l’utilizzo delle bici elettriche».

Nuovo assetto e sondaggio in vista

È interessante anche il nuovo assetto del Corpo strutturato, che «non si basa più sulla semplicistica piramide con il comandante al vertice e il resto a formare la base: oggi sotto Sargenti abbiamo il vicecomandante Nicola Fornera, il responsabile del servizio esterno Marco Radaelli e in futuro si prevedono due capi settore, per una minor dispersione organizzativa in caso di assenze». Inoltre, aggiunge Grossi, «per ognuno dei Comuni convenzionati vi sono degli agenti-referenti. Questo per ovvi motivi di competenza specifica».

In proiezione, «proprio per circostanziare meglio compiti del Corpo e aspettative della popolazione», è ipotizzabile un sondaggio su larga scala: «Intendiamo coinvolgere tutti i Comuni convenzionati, cui chiederemo in definitiva di indicare pregi, difetti e aspetti da migliorare nella gestione della sicurezza. Sarà anche interessante localizzare il punto d’incontro fra sicurezza oggettiva e soggettiva di chi vive o frequenta il nostro territorio»