Un'analisi della Confederazione rivela come la distanza tra le vie di fuga sia ben il doppio di quella prescritta
Se l'afflusso di veicoli sotto la Mappo-Morettina dovesse aumentare ancora negli anni, potrebbe essere previsto in futuro un dosaggio del traffico ai due portali. L'ipotesi è avanzata dall'Ufficio federale delle strade (Ustra) che, dopo aver ripreso l'esercizio della galleria dal Canton Ticino il 1° gennaio 2020, ha effettuato un'analisi approfondita della sua situazione, definita"critica".
Dal rapporto, pubblicato a inizio mese e reso noto dalla Srf, emerge che la galleria non rispetta alcune norme di sicurezza introdotte dopo la sua apertura, nel 1996. In particolare il traforo possiede circa la metà delle vie di fuga previste per il volume di traffico attuale (passato da 16mila a 26mila veicoli al giorno negli anni) e dalle nuove normative sulla sicurezza introdotte dopo l'apertura del tunnel tra Minusio e Locarno. I rifugi dovrebbero infatti trovarsi ogni 300 metri, mentre attualmente sono distanti l'uno dall'altro 600 metri.
«Per ovviare a queste lacune abbiamo già introdotto correttivi a fine marzo, con il potenziamento dell'illuminazione e la limitazione della velocità a 60 chilometri orari quando il traffico supera la soglia dei 1'250 veicoli all'ora per direzione – precisa il portavoce dell'Ustra Eugenio Sapia –. A medio termine invece è previsto un progetto di risanamento globale, nel corso del quale – oltre a sostituire gli impianti di sicurezza e di aerazione – si porrà rimedio al problema della distanza tra le vie di fuga».
In caso di un ulteriore aumento del traffico, come scritto, potrebbe essere previsto anche il dosaggio ai portali.
In Ticino, lo ricordiamo, a essere messe sotto la lente dell'Ustra sono state la N24 Mendrisio-Gaggiolo e la N13 Bellinzona Sud-Ascona, tratto di cui fa parte la galleria locarnese.