Piccola rivoluzione al Paravento, che va in 'mini-tournée' all'antica (con Shakespeare) e a Locarno propone tre serate fra musica e 'avanspettacolo'
"Distanza sociale", "nuova normalità": benché viepiù annacquati da un effettivo ritorno alla normalità, sono termini che a Miguel Angel Cienfuegos continuano a far venire i brividi. «Mi sembrano dei passepartout per la rassegnazione - dice -. In questa emergenza sono stati coniati dei concetti che con la società e la normalità non hanno niente a che fare. Il distanziamento, anche se necessario dal profilo sanitario, è una chiara aberrazione per quell'essere sociale che è l'uomo. Non possiamo fare finta che non sia vero. La "nuova normalità", evocata a ogni piè sospinto per introdurre e giustificare i cambiamenti di attitudine, è semmai una chiara anormalità. Ora se Dio vuole ne stiamo uscendo, ma tutto ciò ci ha cambiati. Occorre rendersene conto per affrontare con più consapevolezza il futuro, quale che esso possa essere».
Poggia su queste riflessioni, il programma di rinascita dell'offerta teatrale del e al Paravento di Locarno. Un programma che per il direttore artistico della compagnia teatrale «va un po' a ripescare le origini, quando il teatro era un carrozzone che si fermava nei paesi, allestiva il suo palco e metteva in scena la sua proposta». Così farà dunque la Compagnia Teatro Paravento nei suoi 4 appuntamenti, programmati da qui ad inizio agosto, per presentare "Di Matti, di William e altre divagazioni", una conferenza giullaresca sul ruolo del buffone nell'opera di Shakespeare.
«Lo spettacolo nasce da un documentario, in allestimento, che parla del teatro quale forma di integrazione - spiega Cienfuegos -. Con Luisa Ferroni lo porteremo a Lugano (domani dalle 20.30 al "Boschetto" del Parco Ciani), sabato 11 luglio al campo da hockey di Faido, sabato 18 luglio a Preonzo e mercoledì 5 agosto nel Parco del clown al Teatro Dimitri di Verscio. Tutte le rappresentazioni sono previste all'aria aperta: questo aiuterà il pubblico ad avvicinarsi senza timori di sorta - qualora ve ne fossero - e a noi a rispettare tutte le restrizioni vigenti».
Non solo. Per rendere meno amara un'estate già orfana di tutti i principali eventi - fra cui il Festival del teatro programmato al Paravento di solito prima di quello del Film, nonché il Bistrot che abitualmente accompagna la rassegna cinematografica - verranno proposte tre serate nel giardino antistante il teatro in via Cappuccini: «D'abitudine gli eventi estivi si tengono nel giardino retrostante lo stabile, ma quest'anno, per evidenti ragioni economiche, un allestimento impegnativo e oneroso come quello cui siamo abituati è inimmaginabile. Perciò ci sposteremo davanti, su una superficie capace di accogliere comunque una sessantina di persone, e lo faremo con tre proposte "combinate", gratuite (contributo libero), con artisti locali. In tutti e tre i casi vi sarà un "avant spectacle" di carattere teatrale e poi un concerto».
Più precisamente il 23 luglio lo stesso Cienfuegos leggerà alcuni suoi scritti inediti e poi lascerà spazio al gruppo Ajelé; il 30 luglio ci saranno prima le letture di Marco Capodieci e poi la musica dei Vent Negru; e il 6 agosto Davide Gagliardi precederà il concerto folk dei Gyrumetha di Paolo Tomamichel. Gli eventi inizieranno sempre alle 19 e saranno tutti gratuiti. Per ragioni di spazio (e di tracciamento) è necessario iscriversi chiamando lo 091 751 93 53 o scrivendo a info@teatro-paravento.ch.
«La nostra funzione come teatranti è ricreare un tessuto sociale - conclude Cienfuegos -. E il nostro obiettivo in questo senso è contribuire a rinfocolare la necessità di andare a teatro. Di questi tempi la cultura è uno strumento di incomparabile importanza. Lo faremo appoggiando una scena locale che è fortemente minacciata. Solo noi, da marzo ad agosto, abbiamo perso una settantina di eventi fra nostri spettacoli e rappresentazioni ospitate al Paravento. È un danno enorme, cui in qualche modo bisogna cercare di rimediare».