Assemblea rinviata per Covid-19, ma c'è il rapporto d'attività del 2019, con alcune preoccupazioni sulle nuove norme
Molti enti non profit sono confrontati con l’impossibilità di riunire i propri organi sociali alla luce dei limiti imposti dalle normative federali e cantonali. Anche Associazione Armònia è fra questi: a fine aprile avrebbe dovuto aver luogo l’assemblea annuale. Un'occasione per ritrovarsi fra soci e permettere al comitato di presentare quanto fatto da Casa Armònia e Consultorio Alissa, due strutture particolarmente preziose anche in questo periodo di emergenza per il Covid-19. Il rinvio dell’assemblea non esclude però di portare l’attenzione sull’attività svolta nel 2019 dall’associazione, presente sul territorio da 29 anni.
Il 2019 è stato un anno particolare per Casa Armònia (nel Locarnese) che ha ospitato 13 donne (3 erano state accolte l’anno precedente) e 1 bambino, ossia 8 donne in meno dell’anno precedente. La percentuale di occupazione risulta minore anche se una donna è rimasta, per validi motivi, oltre i tre mesi. Da luglio a dicembre le nuove entrate sono state 3: in ottobre è stata accolta una donna per pochi giorni, in dicembre due donne, anche queste per pochi giorni. La Casa è stata sollecitata molto meno degli anni precedenti quando i dati di polizia riportavano più di 1000 interventi per violenza domestica nel corso dell’anno.
L’associazione si è interrogata sui motivi di questa situazione, avanzando l’ipotesi che la scarsa richiesta verso Casa Armònia fosse legata al numero importante d'interventi e allontanamenti del partner violento da parte della polizia. La misura dell’allontanamento (articolo 9 della Legge sulla polizia) è pensata per proteggere la vittima da pericoli immediati e per dare alle parti coinvolte il tempo per ripensare a quanto è accaduto e interrogarsi sul futuro. L’allontanamento temporaneo dell’autore è importante, in quanto evidenzia il fatto che il suo comportamento è un reato, tuttavia per l’associazione "il provvedimento nella maggior parte delle situazioni non è sufficiente, anche in relazione al fatto che nell’ambito degli allontanamenti si sono verificate delle recidive".
Il rapporto sull’attività 2019 si sofferma sugli incontri con Giorgio Carrara, coordinatore del servizio violenza domestica per la Polizia cantonale, e con Marco Galli, capo dell’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani, voluti dall’associazione per meglio capire la situazione, ma anche per esprimere una forte preoccupazione: "La donna, una volta che il partner è stato allontanato, rimane sola, e se ci sono figli, rimane sola con loro; si sente colpevole, teme di non essere creduta e di essere giudicata". Opinione dell’associazione – come si legge nel rapporto – è che “la donna non dovrebbe essere lasciata sola al momento dell’allontanamento del partner violento, ma dovrebbe avere la possibilità di essere accolta, anche solo per poche ore, da un servizio specifico, in modo da poter ricevere innanzitutto quell’ascolto empatico necessario al vissuto emozionale del momento e le prime informazioni importanti. Noi, con Casa Armònia, abbiamo già fatto l’esperienza di accogliere delle donne anche solo per poche ore e abbiamo potuto notare che pure un breve intervento può essere d’aiuto. Le nostre operatrici, educatrici di formazione, sono preparate per affrontare questo tipo di problematica. In questi anni di attività il Comitato si è sempre preoccupato di assicurare loro una formazione continua all’interno dell’Associazione, attraverso le nostre competenze, invitando persone di rilievo e permettendo loro di partecipare a giornate di formazione proposte a livello cantonale. Inoltre alle nostre operatrici è assicurata una regolare supervisione. Questo perché nei 29 anni d'impegno nella lotta contro la violenza domestica siamo sempre stati guidati dalla convinzione della necessità di affinare costantemente i nostri interventi sia con le donne sia con i loro figli da noi ospitati. Compito non facile e non sempre con l’esito positivo che ci si aspetterebbe, perché ogni ospite ha una sua struttura di personalità, delle capacità e possibilità diverse di affrontare le situazioni che si presentano nella vita”.
Associazione Armònia ritiene inoltre importante affrontare con uno studio la questione del rientro del partner al domicilio: le recidive costituiscono un indicatore significativo. Ma soprattutto la creazione di un servizio specifico (come già messo in atto in alcuni Cantoni oltre Gottardo) che accoglie e accompagna l’autore di violenza domestica in un percorso di comprensione su quanto è accaduto e sta accadendo a livello personale e a livello di coppia. Un’obbligatorietà da concretizzare a livello politico, entrando nel merito legislativo.
Ricordiamo la presenza del picchetto telefonico di Casa Armònia, attivo giorno e notte 7 giorni su 7, oltre che per essere accolti, anche per essere ascoltati e ricevere delle informazioni: 0848 33 47 33. Anche il Consultorio Alissa continua la sua attività di ascolto, sostegno e orientamento per le donne e gli uomini confrontati con problematiche coniugali: 091 826 13 75. In 13 anni di attività il Consultorio (sussidiato al 30 per cento, aperto un giorno e mezzo alla settimana) si è affermato come un servizio utile nella realtà cantonale, e particolarmente importante per tutte le persone che grazie a esso sono riuscite a trovare informazioni, ascolto e un valido sostegno al loro disagio