In Vallemaggia è uscito 'Weltu', mitologica storia walser per conoscere i nostri boschi. Una 'autoproduzione' destinata ai più piccoli
Una doppia scoperta a cavallo fra leggende e natura, fra tradizioni e didattica, nel segno della buona lettura per ragazzi. È un lavoro notevole, quello realizzato dalla giovane maestra d’asilo valmaggese Jasmine Arnold. Soprattutto, è il frutto della determinazione a voler coronare un sogno.
Jasmine ha raccolto spunti, elaborato soluzioni, cercato “compagni di viaggio” con precise competenze e ha dato vita all’avventura di Weltu, leggendario personaggio Walser: «Da tempo mi frullava in testa l’idea che fosse necessario approfondire il tema degli animali dei nostri boschi. Parallelamente, c’era questo personaggio “mitologico” che è il Weltu, di Bosco Gurin, luogo a me molto caro. Ho pensato che si potevano abbinare le due cose e mi sono messa al lavoro». Ma non da sola: il primo aiutante Jasmine l’ha trovato in casa, ed è il marito Patrik Arnold, di formazione guardiacaccia.
Grazie a lui, l’autrice ha scoperto i segreti e le abitudini di una serie di abitanti del bosco – la lepre, il tasso, il cervo, il camoscio, l’ermellino, lo stambecco, l’aquila reale e il fagiano di monte – e ci ha costruito sopra la storia del piccolo e simpatico Weltu, che risalendo la montagna va alla ricerca di chi gli ha fatto sparire la scorta di mirtilli. Un secondo aiuto – ugualmente importante – Jasmine se l’è andato a cercare per le illustrazioni: «Apprezzavo il lavoro di Alessandra Micheletti, così le ho mandato la storia – che per fortuna le è piaciuta – e da lì sono nati i bellissimi disegni ». Alla collega Prisca Bezzola, infine, Jasmine ha sottoposto i testi per la necessaria revisione.
Ne è nato un libro per ragazzi di facile lettura, coloratissimo, decisamente godibile e anche didattico, vista la quantità di informazioni sugli animali dei nostri boschi. «Il problema era pubblicarlo: mi sono informata in alcune case editrici ma con scarso successo, così me lo sono autoprodotto, sopportandone ovviamente anche le spese». “Weltu” è stato stampato in 1’000 copie e l’autrice è reduce da un giro delle librerie ticinesi, dove ha raccolto unanimi consensi e distribuito il suo lavoro. Per chiudere il cerchio manca solo una cosa: scoprire, con Weltu, chi s’è preso i mirtilli...