Dal '18, la raccolta di fotografie storiche che raccontano la vita della Verzasca; per custodire e valorizzare la memoria collettiva in un archivio digitale
Attività del tempo libero, ferie, montagne, animali, transumanza, processioni, familiari emigrati, scuola, quotidianità della società rurale… fotografati in Valle Verzasca, sin dagli inizi del Novecento.
Nel 1937 donatrice: Candida Willemse Matasci
Dal gennaio 2018, è stato raccolto, scansionato e digitalizzato circa un migliaio di immagini che raccontano la vita di valle lungo tutto il secolo scorso. Materiale che costituisce il contenuto del progetto d’Archivio fotografico storico della Valle Verzasca: iniziativa che nasce dal desiderio di creare un contenitore digitale che raccolga le fotografie d’epoca (in larga parte amatoriali) grazie all’aiuto dei verzaschesi: andando a scovarle in vecchi album di famiglia, bauli e scatole…
Conservare, salvaguardare e valorizzare: i verbi cardine
L’archivio mira a contribuire alla conservazione, alla salvaguardia e alla valorizzazione di immagini che costituiscono parte importante della memoria visuale collettiva. «Il progetto per ora è ancora in fase embrionale e in evoluzione. In un secondo momento, l’intenzione è quella di mettere a disposizione e divulgare il patrimonio d’immagini», ci risponde all’altro capo della cornetta Alfio Tommasini, fotografo e direttore artistico del Verzasca Foto Festival, nonché membro dell’associazione omonima.
Angelo e Alfredo Scolari negli Stati Uniti, anni Trenta
A Tommasini abbiamo chiesto di introdurre il progetto che da poco più di un anno impegna l’Associazione Verzasca Foto, con la collaborazione di Museo Val Verzasca, Comune di Lavertezzo ed Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Vallemaggia (Ers-Lvm). Grazie a una circolare inviata a tutti i fuochi, un appello in Facebook, gli incontri al bar; i promotori hanno iniziato a ricevere gli scatti da privati, enti locali e associazioni.
Materiale che, man mano, è stato repertoriato: dopo essere state scansionate e catalogate cronologicamente (seguendo i parametri di Memoriav e della Fonoteca nazionale svizzera), le fotografie sono state rese ai proprietari (è doveroso segnalare che i diritti sono garantiti). Alla fase di raccolta seguirà – sono le intenzioni del progetto – quella di diffusione del patrimonio fotografico radunato, in futuro infatti «l’archivio sarà reso pubblico»: l’auspicio è la realizzazione di un portale web consultabile.
Celso Patà a cavallo donatore: Silvano Giannini
In mostra al Museo di Val Verzasca a Sonogno: 'Verzaschesi in cammino'
Ma non è tutto, infatti, durante le edizioni 2018 e 2019 del Verzasca Foto Festival, sono state allestite due mostre partendo proprio da questo bacino di immagini, tematizzate. Dopo ‘I Verzaschesi nel tempo libero’ nel 2018, quest’anno è allestita ‘Verzaschesi in cammino’ (visitabile fino al 5 novembre 2019, al Museo di Val Verzasca a Sonogno).
Umberto Panscera all’alpe Mügaia, 1968 © Museo di Val Verzasca, prov. Esterina Perozzi, Sonogno
«Mi occupo di fotografia contemporanea, ma ritengo essenziale volgere gli occhi alle spalle e vedere cosa c’era prima, da dove veniamo», chiosa Tommasini.