Interessati da ogni dove per i Monti di Sciaga in Gambarogno, in attesa del nullaosta da parte del Legislativo
La notizia della vendita di nove rustici a un franco l’uno sui Monti di Sciaga, in Gambarogno, ha fatto il giro del mondo. Anticipata dalla ‘Regione’ all’inizio dello scorso mese di giugno, è stata ripresa da testate e siti d’informazione di tutta la Svizzera e di diversi Paesi europei (con incursioni anche Oltreoceano).
La proposta del Municipio, che sarà discussa dal Consiglio comunale il prossimo ottobre, è stata accolta con una buona dose di curiosità e con parecchio interesse. «Sono giunte numerosissime richieste da ogni dove: dalla Svizzera, ma anche dalla Francia, dalla Germania e dal resto d’Europa; c’è pure chi ha chiamato dal Canada – afferma il vicesindaco di Gambarogno Eros Nessi –. Ma i numeri vanno presi con le pinze. Vogliamo evitare speculazioni ed essere certi che chi acquisterà proceda in tempi ben definiti alla riattazione». I contratti di compravendita si baseranno su precisi vincoli. «Si sono fatte avanti per avere informazioni più di 350 persone – gli fa eco il sindaco Tiziano Ponti –. Nel corso dell’estate, inoltre, molte persone, anche provenienti dalla Russia e da nazioni dell’Est, si sono recate sul posto per visitare il nucleo». Ma c’è di più. I Monti di Sciaga sono finiti – se non “de iure” almeno “de facto” – in una sorta di circuito di proprietà in vendita a prezzi irrisori. In questa rete sono inseriti diversi villaggi in Italia, che partecipano al progetto “case a un euro”. Nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, quindi non molto distante dal confine svizzero, troviamo il comune di Borgomezzavalle: in località Viganella sono in vendita tre rustici da riattare. Stessa cosa nel comune di Fabbriche di Vergemoli, nell’alta Toscana (779 abitanti, 349 metri sul livello del mare), che ha già alle spalle un’esperienza positiva. A suo tempo aveva ceduto a un euro un enorme casolare abbandonato da oltre 40 anni in località Vetriceto che sarà trasformato in uno stabile con cinque appartamenti a scopo turistico.
A Ollolai, in Sardegna, i proprietari di case sottoutilizzate o inutilizzate, per i quali l’immobile rappresenta solo un costo, sono stati chiamati a cedere a prezzo simbolico gli edifici fatiscenti al Comune, che intende metterli a disposizione di acquirenti che si impegnino a ristrutturarli e a utilizzarli.
Si trovano casi simili in altre regioni italiane (elencate su case1euro.it) ma pure in Francia e Inghilterra. A nord di Roubaix, località ai confini con il Belgio, ci sono circa 2’500 case abbandonate (il primo test di vendita comprende una ventina di oggetti); a Champ-du-Boult, nel cuore della Normandia, l’offerta ai possibili futuri acquirenti riguarda i terreni edificabili al prezzo di un euro al metro quadro.
Al di là della Manica, a Liverpool, per risanare quartieri malfamati sono state vendute a una sterlina una ventina di casette a schiera, costruite prima del 1919, ormai fatiscenti. Il loro risanamento ha contribuito alla riqualifica del centro urbano. A Stoke-On-Trent per le 35 abitazioni da vendere a una sterlina sono giunte 600 richieste: saranno privilegiate famiglie a basso reddito e l’autorità concederà prestiti di 30mila sterline a interessi ridotti a ciascun acquirente, per incoraggiare la ristrutturazione (quest’ultima comunque obbligatoria per l’acquisto degli immobili). Le istituzioni comunali da parte loro si sono impegnate alla riqualifica dell’area, che non gode di una buona reputazione.