I dubbi di un'appassionata d'ornitologia sul progetto di 'Via d'arrampicata' lavizzarese: 'Si disturberanno le migliaia di piccoli volatili'
La nuova “Via d’arrampicata sulla diga del Sambuco”, che ha già ottenuto il nullaosta e il credito di realizzazione di 40mila franchi da parte del Consiglio comunale di Lavizzara, suscita qualche perplessità. A sollevare dubbi è, in particolare, un’appassionata di ornitologia: da anni, per diverse settimane nel periodo estivo, la diga ospita migliaia di balestrucci. In zona Sambuco il piccolo migratore ha trovato un habitat ideale, con acqua, cibo e la necessaria tranquillità. Una pace che potrebbe essere turbata in futuro dalla nuova palestra di climbing. Il muro di cemento della diga, “mastodontico elemento artificiale” potrà “trasformarsi in un’opportunità per la pratica di moderni sport, quali ad esempio l’arrampicata – indicava il Municipio di Lavizzara nel testo che accompagnava la richiesta di credito –. Una disciplina molto praticata: infatti in Vallemaggia troviamo oggigiorno innumerevoli vie naturali appositamente attrezzate per questo tipo di attività”.
Ma un’appassionata d'ornitologia locarnese non è d’accordo. Lo scorso 8 giugno a inviato una raccomandata al Dipartimento del territorio per segnalare la presenza dei balestrucci: “In particolare da metà luglio a fine settembre si radunano ogni anno in migliaia proprio lassù”. E sono i mesi in cui la via d’arrampicata verrebbe utilizzata maggiormente. “Vedere così tanti esemplari radunati in un luogo così bello è uno spettacolo mozzafiato – si legge ancora nella lettera inviata al Cantone –. I balestrucci volano di fronte a tutta la parete della diga e vi si aggrappano. Inoltre, subito sotto la ringhiera di protezione c’è una rientranza che permette loro di posarsi a riposare. A volte tutta la lunghezza della diga, che se ricordo bene misura attorno ai 360 metri, è occupata”.
E ancora: “Lì le nuove generazioni si esercitano alle tecniche di volo e inoltre è il luogo ideale per il tipico raduno che precede la migrazione. La presenza di balestrucci segnalata l’anno scorso alla diga della Verzasca non è paragonabile per dimensione a quella del Sambuco. Sono oltremodo preoccupata per l’impatto nefasto che la presenza di climbers avrebbe su questa popolazione”.
In conclusione: “La sopravvivenza dei balestrucci della diga del Sambuco è a rischio e occorre proteggerli senza indugio. La salvaguardia di questa massiccia presenza è prioritaria e inconciliabile con l’utilizzo di questo spazio a scopo ricreativo. Ritengo sia necessario bloccare sul nascere questo progetto”.
Il balestruccio “è messo male a livello generale, anche in Svizzera e in Ticino in particolare”, scriveva a metà maggio Ficedula, l’Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana, in un comunicato stampa, annunciando nel contempo l’avvio di un inventario cantonale dei siti di nidificazione del balestruccio, in collaborazione con l’Ufficio cantonale della natura e del paesaggio.
Al presidente di Ficedula, Roberto Lardelli, abbiamo chiesto un parere sulla situazione al Sambuco. «Si tratta di un fenomeno noto, che tocca anche altre dighe, come Verzasca e Luzzone. I balestrucci, che sono ucelli rupicoli (amano stare sulle rupi), in alcuni momenti dell’anno si ritrovano in grande numero proprio su questi sbarramenti artificiali. Di solito si fermano alcune settimane, da fine agosto a metà settembre, ma non nidificano lì». Sull’eventuale conflitto tra la presenza dei volatili e quella degli scalatori non si pronuncia. Saranno gli uffici cantonali preposti ad esaminare il progetto e ad esprimersi. Spetta a loro il compito di valutare se, e in che modo, l’attività sportiva degli arrampicatori sul muro della diga e la presenza di migliaia di esemplari dei piccoli uccelli migratori possono convivere.