Con Helvetia Nostra chiede al Municipio di Locarno l'istituzione 'urgente' di una Zona di pianificazione. 'Prima di qualsiasi progetto, la gente al voto'
Giunge anche una qualificata voce da Berna, nel dibattito sulle mosse comunali in prospettiva “maxi-resort” al Monte Brè. È quella della Fondazione Franz Weber, che anche a nome di Helvetia Nostra chiede formalmente al Municipio di “istituire una Zona di pianificazione sul territorio minacciato”.
La minaccia è notoriamente quelle costituita dall’insediamento alberghiero “The Lago Maggiore Retreat: Hotel-Spa & Residences”, che toglierebbe “calma, serenità e bellezza naturale a questo luogo”. Ciò, “contrariamente al buon senso e soprattutto contrariamente alla crescente volontà popolare di preservare quel poco di natura che ci resta”.
Vera Weber, presidente di Helvetia Nostra (e figlia di Franz Weber, promotore nel 2006 dell’iniziativa popolare che poi portato all’istituzione della Lex Weber per la limitazione delle residenze secondarie) ricorda l’iniziativa comunale lanciata con successo per l’adeguamento del Pr in zona montana e considera che “nessuna decisione può essere presa riguardo al progetto, e in particolare su una eventuale domanda di costruzione che dovesse essere inoltrata. La gente chiede, oggi, un voto sulla questione”. Non rispettare questa volontà “negherebbe alla popolazione di Locarno il diritto di decidere circa la pianificazione territoriale del Comune e, cosa più importante ancora, in merito agli spazi che intende proteggere”.
Pertanto, “il risultato dell’iniziativa popolare dovrà essere conosciuto prima che qualunque progetto venga inoltrato”. Helvetia Nostra e la Fondazione Franz Weber chiedono che “con urgenza” venga nel istituita una Zona di pianificazione, e avvertono che se una domanda di costruzione dovesse essere presentata, non mancheranno di “esaminare l’opportunità di agire nell’interesse del paesaggio, del patrimonio e della natura svizzeri”.