Escono finalmente allo scoperto i promotori del maxi-resort locarnese. Oltre all'hotel, anche residenze, centro wellness, negozi e altro ancora
L’Augur Invest Ag esce allo scoperto e dà una prima tempistica sulla realizzazione del suo maxi-resort al Monte Brè (o almeno sulla prima parte di esso): l’albergo a 5 stelle superior “dovrebbe aprire nel 2023”. Conterà, come anticipato ieri dalla “Regione”, 24 camere. Cui si aggiungeranno “un numero di appartamenti alberghieri ancora da definire” (in realtà saranno una sessantina), nonché “una scelta di catering, meeting, negozi, ampi spazi per bambini e altri impianti per lo sport e il benessere”. Questi ultimi – benessere e Spa –, stando al comunicato diffuso ieri, “saranno accessibili sia agli ospiti dell’hotel, sia ai visitatori esterni”.
La holding con sede a Svitto nota poi che “la pianificazione attuale è prevista su un’area di circa 15 ettari”, ovverosia la superficie disponibile in zona “Follia II”. Cosa ne sarà dell’ampia area già acquistata in zona “Follia I”, non è specificato.
“Il progetto ha attraversato una fase di preparazione di alcuni anni durante la quale si sono tenute discussioni con possibili operatori, ma anche con parti locali al fine di ottenere una corretta esecuzione di tutti i passi necessari relativi a un tale progetto”, viene inoltre ricordato, e “il suo sviluppo apporterà posti di lavoro sia nella fase di costruzione che in quella operativa. Il promotore si impegnerà ad assumere personale locale, con l’aspettativa che la maggior parte dei posti di lavoro verranno occupati da abitanti del luogo”. Del progetto, come ampiamente riferito su queste pagine, si sono occupati gli studi di architettura di Aldo Cacchioli (Locarno) e Oppenheim, che ha il suo quartier generale a Miami e filiali a New York e Basilea. Il concetto previsto “mira a un’offerta alberghiera sostenibile orientata verso uno stile di vita familiare per una migliore esperienza di vita, sempre rispettando l’ambiente. Il progetto si concentra sul carattere estetico, storico e culturale della comunità circostante. L’intento di Augur Invest è ora entrare in una fase successiva di pianificazione e presentare formalmente il progetto alle autorità a tempo debito”.
Da noi sollecitata nei giorni scorsi circa alcuni dettagli dell’operazione, e in particolare sul perché sia stata abbandonata la parte di progetto (albergo, wellness, campo da tennis, ristoranti) a Colmanicchio, la Augur smentisce che ciò abbia a che fare con le grane e la millantata nobiltà del “Principe” (la cui moglie è membro della società proprietaria dei terreni). Anzi, «il signor Peter zu-Sayn Wittgenstein è un nostro consulente che ci aiuta a gestire gli affari locali».