Locarnese

Sul confine, nei boschi della droga

L’ombra della ’ndrangheta si allunga sul mercato degli stupefacenti dall’Alto Verbano al Ticino

9 aprile 2019
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C’è l’ombra sinistra della ’ndrangheta sui boschi della droga che dalla sponda destra dell’alto Verbano sono saliti a quelli al confine con il Ticino, dove la vendita di cocaina, eroina e hashish mai come negli ultimi tempi si è manifestata in modo programmato. La criminalità organizzata è in difficoltà a Rogoredo, dove il più grande bosco della droga europeo sta per essere spazzato via dalle forze dell’ordine. Eppure, sembra aver esportato il nuovo modello di spaccio tra le valli e i laghi delle province pedemontane lombarde. Nel Comasco, ma soprattutto nell’alto Varesotto, terminali della vendita al dettaglio di droga. L’arresto, una settimana fa a Boarezzo, di un 29enne marocchino, boss dello spaccio della droga in Valganna sembra confermare l’ipotesi dei carabinieri di Luino, ovvero la presenza della ’ndrangheta nelle basi milanesi in cui operano i grossisti della cocaina e dell’eroina. Insomma, gli investigatori coordinati dalla Procura di Varese hanno fin qui accertato – anche tramite una ventina di arresti – un ricorrente organigramma criminale: sopra i nordafricani ci sono i clan albanesi e sopra questi ultimi la ’ndrangheta. “E ciò si spiega con l’incessante domanda in continua crescita anche per la richiesta dei tossicodipendenti, che significa un’enorme offerta, un mercato da grossi guadagni”. È la lettura dei Carabinieri di Luino, confrontati con un mercato a cielo aperto fra i boschi di Boarezzo, Valganna, Montegrino Valtravaglia, Brusimpiano, Castel Cabiaglio. In questa geografia dello spaccio i militari hanno scoperto 19 capanni in uso ai cacciatori che gli spacciatori hanno riadattato per viverci. Ma non per nascondere la droga, che sta celata sottoterra, non sempre facile da trovare; gli spacciatori preferiscono tenere a portata di mano carabine e fucili a canne mozze. I Carabinieri hanno accertato pure un’incredibile circostanza: il ruolo dei residenti italiani, fiancheggiatori con funzioni di camerieri e autisti.

Per fronteggiare la cosa, le forze dell’ordine agiscono anche sui consumatori, in prevalenza adulti. Ma non è facile: nei boschi della droga, complice il vicino confine con il Ticino, i soldi non mancano.