Valle Onsernone

Coworking, culla di iniziative

Gli spazi ristrutturati e accessoriati di Casa Schira accolgono professionisti e studenti in cerca di un ambiente originale e creativo

4 aprile 2019
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La Valle Onsernone ha il suo spazio coworking. A Loco, più precisamente all’interno di Casa Schira. Si tratta di locali pensati per stimolare e aiutare la crescita di progetti e iniziative di vario genere attraverso la comunicazione e la condivisione di idee. Ideale soprattutto per piccole startup e associazioni che credono nella circolazione dei saperi e nella messa in comune delle idee. Un luogo in grado di generare valore per il territorio e favorevole alla crescita di idee innovative. Concepiti in modo flessibile gli spazi sono pronti ad accogliere i professionisti e gli appassionati della creatività di tutte le età, che avranno così anche modo di risparmiare le spese legate all’affitto di locali (si paga in base solo al periodo di utilizzo). L’ambiente è dinamico e accessoriato (connessioni internet, wi-fi), con tanto di sala riunioni, locale di svago, refettorio, cucina e qualche camera.

La sistemazione degli spazi, ad onor del vero, non è ancora conclusa (si sta lavorando alla trasformazione del locale che un tempo ospitava l’archivio del Museo). Ma se si pensa che in sole tre settimane di lavoro, grazie all’importante contributo di volontari, tutto qui dentro è stato rinnovato e trasformato con molto gusto estetico, c’è di che restare allibiti. Gestito da Mike Keller, responsabile dell’infopoint e degli ostelli della Valle, lo spazio coworking è stato pensato per chi abita in Onsernone, per il turista come per i gruppi che vogliono soggiornare in questa realtà periferica lontana dallo stress. Diverse scolaresche si sono già interessate alla proposta. E proprio al mondo della scuola pensano i suoi ideatori: «Puntiamo agli studenti degli atenei, a chi fa ricerca universitaria o nei politecnici, a comitive per seminari che qui possono trovare, in un ambiente che non è quello delle grandi città, una dimensione diversa, inconsueta, dove lavorare e approfittare della tranquillità del posto». La trasformazione radicale degli spazi, come detto, è frutto anche del volontariato: «Oltre a gente del posto e alla squadra operai del Comune abbiamo ricevuto aiuti anche da persone provenienti addirittura dall’estero. Persone che condividono la nostra visione che si sono offerte per darci una mano. Per l’arredamento abbiamo fatto invece capo a donazioni di privati e oggettistica di seconda mano» – spiega Keller. Nato su iniziativa pubblica del Comune nell’ambito del progetto Onsernone 2020 e tassello di una rete di servizi evoluti che l’amministrazione ha iniziato a costruire in questi anni (si pensi alla gestione, in rete, degli ostelli) per favorire un ripopolamento della valle e la nascita di piccole realtà imprenditoriali in grado di generare occupazione, lo spazio coworking vuol’essere vivo, animato, in grado di liberare le energie e le capacità dei suoi fruitori. «Prima ancora che un ambiente di lavoro, il coworking è un luogo di condivisione e generazione di idee» – prosegue Mike Keller. I suoi primi utilizzatori? «C’è gente del posto che viene qui per svolgere qualche pratica in modo da evitare la monotonia di qualche ufficio, o semplicemente per cercare stimoli in un ambiente diverso, nel quale stringere magari collaborazioni o relazioni di reciprocità. Ma soprattutto questa forma di “ufficio condiviso” nasce per rispondere alle esigenze di coloro che, grazie alle tecnologie, non operano più dallo spazio limitato di ufficio o di un’azienda e di conseguenza hanno sentito il bisogno di relazionarsi e allo stesso tempo di essere professionalmente riconosciuti e apprezzati in un ambiente che li ispira». La Valle Onsernone, nei secoli passati terra di rifugio per intellettuali e artisti di tutto il continente, potrebbe quindi ritrovare un suo “appeal” come piccola e moderna realtà imprenditoriale, capace di attrarre famiglie o comitive disposte, col tempo, a insediarvisi in maniera permanente.

«La realizzazione di uno spazio di co-working – osserva dal canto suo il sindaco Cristiano Terribilini – offre delle postazioni di lavoro sia a chi pernotta nell’Ostello diffuso, rendendo la struttura ricettiva più attrattiva per “nomadi digitali” e intellettuali da sempre attirati dalla nostra valle, sia a chi abita qui e può o vuole lavorare sfruttando le nuove tecnologie, senza paura di condividere spazi e idee con altri. Si tratta infatti di un ulteriore tassello della strategia di rilancio socioeconomico Onsernone 2020, curata da Nicola Pini, che vuole rendere più attrattiva la Valle per turisti ma anche abitanti, cercando di sfruttare e non subire la digitalizzazione attualmente in atto. Va comunque precisato che quello messo in funzione dal Comune è una versione ancora piuttosto basica che, anche a seconda della domanda che riscontreremo, potrà essere in futuro sviluppata».