Alberto Togni: 'L’urbanistica sociale sia a misura di cittadino senza alcuna discriminazione, permettendo a tutti di avere degli alloggi accessibili'
Sostegno alla giornata di mobilitazione in programma domani dall'associazione Salva Monte Brè è espresso dal Partito comunista. "È fondamentale – sottolinea Alberto Togni – supportare sia il sit-in sul territorio oggetto dell’attacco speculativo, sia la serata informativa e di dibattito organizzata a Locarno". Nel constatare la positività della mobilitazione popolare, richiamando quanto accaduto nel caso della chiusura dell’ufficio postale di Orselina, Togni auspica sostenibilità e attenzione ai bisogni di tutti, "senza discriminazione di appartenenza sociale e provenienza territoriale".
Il sit-in – lungo la strada che conduce al Monte Brè, e a seguire, dalle 18 alle 20, una serata pubblica nella sala del Consiglio comunale di Locarno – è nato per fronteggiare il megaprogetto edilizio para-alberghiero previsto fra Monte Brè e Colmanicchio a Cardada, un progetto definito da Togni "speculativo" e "folle", destinato "ai soli ricchi", in un contesto a rischio "deturpazione del territorio, problemi logistici legati alla viabilità che andrebbe a creare e con l’apporto idrico che creerebbe grossi danni ecologici". Sotto accusa la politica "degli investimenti pomposi e delle grandi opere, tanto nel pubblico, quanto nel privato, che il Partito Comunista ha denunciato negli anni su tutto il territorio cantonale e alla quale continueremo a opporci".
La risposta del Municipio di Locarno alle interpellanze dei gruppi progressisti in Consiglio Comunale è definita "irresponsabile, non fa che certificare la scelta rispetto alla politica pianificatoria del comune: il profitto viene prima di tutto. Lo vediamo quotidianamente con la cementificazione a fini speculativi, atta unicamente a riciclare (o a bloccare come investimento) capitali di ogni sorta". Lo scenario di "appartamenti e palazzi vuoti le cui conseguenze ricadono sull’ambiente e sul complesso della popolazione che abita il locarnese" colpisce perché riguardante "in particolare le famiglie con redditi medio-bassi che devono fare i conti con i prezzi degli affitti in continua crescita".
Il “Piano Tabù” proposto dal Pc spinge a che "l’edificazione e il risanamento degli immobili della regione, oltre alla gestione dell’esistente, debbano essere tese unicamente a realizzare un’urbanistica sociale a misura di cittadino senza alcuna discriminazione, permettendo a tutti di avere degli alloggi accessibili".