Locarnese

Solduno, il pollaio entra in classe

Da gennaio, nel cortile delle Elementari, ci sono 3 galline e un gallo. Se ne occupano i bimbi di 2ª. Parla 'l'allevatrice' Anna insieme ai suoi insegnanti

In bianco, il temibile Fiocco
28 febbraio 2019
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Le galline si chiamano Azzurra (perché fa le uova di quel colore), Zinza Balla e Stella Oscura (perché ha il piumaggio nero). Il gallo si chiama Fiocco, ma il nome ispirato alla neve che scende lieve non deve ingannare (ha un caratteraccio). Sono i quattro esemplari che popolano il pollaio allestito nelle Scuole elementari di Solduno e curato in prima persona dagli alunni della 2ª elementare, guidati e ispirati dai propri insegnanti, Maura Madonna e Carlo Mina. «Abbiamo contattato Gabriele, un amico ingegnere e allevatore di galline per passione – spiega alla ‘Regione’ la docente – chiedendo se fosse possibile avere degli esemplari da tenere a scuola. Così abbiamo fatto recapitare ai bimbi una sua lettera nella quale Gabriele diceva di avere qualche problema nel pollaio e per questo chiedeva che qualcuno si potesse occupare di alcune delle sue galline».
Dopo l’ok entusiasta degli alunni, valutate le possibili tipologie di pollaio, i preventivi e una volta allestita la struttura, «abbiamo ospitato l’allevatore, che ci ha fornito tutte le istruzioni». Ora, le galline sono diventate l’attrazione della scuola; e quando la scuola non c’è, la palla (l’uovo) passa ai genitori che nel fine settimana si assumono a turno la responsabilità che spetta quotidianamente ai propri figli.

Le uova ‘gallate’

«Le prime uova sono state destinate alle ricette – continua la docente – mentre le più recenti sono nell’incubatrice messa a disposizione dall’allevatore. Tra 21 giorni si schiuderanno» per la gioia dei piccoli allevatori, in rappresentanza dei quali – portavoce dell’impegno extra che comporta la gestione del gallo – “in esclusiva” per ‘laRegione’ parla Anna: «È stato molto bello quando le galline sono arrivate a scuola, è stato divertente quando il gallo ci attaccava. Ho scoperto che i galli hanno un orologio biologico in testa: quando fuori è buio dormono, ma se vengono tenuti in una stanza in cui c’è sempre la luce cantano ogni ora. E ho scoperto anche che se mettiamo in un’incubatrice le uova gallate dopo 21 giorni possono nascere dei pulcini. Ma se ne devono mettere almeno 8. Ora sono impaziente che si schiudano, spero nascano 2 o 3 pulcini». Le uova gallate, per chi fosse nato e vissuto in condominio, sono quelle fecondate. «Tremavamo un po’ – prosegue Anna – quando le prime volte aprivamo il pollaio. Ma per non farsi attaccare da Fiocco basta alzare il piede».

Lo spazio di un foglio A4

A occuparsi della struttura sono a rotazione 3 alunni al giorno, per una gestione divenuta col tempo «di completa competenza dei bambini», spiega Carlo Mina. «Sono loro la mattina ad aprire, a pulire, a dare da mangiare e da bere agli animali e a recuperare le uova. Questa presa di responsabilità da parte di bimbi di 7-8 anni è forse l’aspetto più interessante».

Con precedenti simili nel Luganese e, quanto al mondo vegetale, nell’orto di Gudo (cfr. ‘laRegione’ del 30 aprile 2016), l’allevamento, e quello di Solduno in particolare, è anche un’occasione di sensibilizzazione sulla qualità di vita degli animali. E le misure di un comune foglio A4 all’interno delle quali può stare per legge una gallina allevata in spazi chiusi ha stupito i piccoli allevatori: «Ne abbiamo collocata una nella scatola che contiene le risme ed è stato un piccolo shock per i bimbi vederla faticare a muoversi», conclude Mina. «Hanno detto, spontaneamente “dobbiamo comprare le uova delle galline che stanno bene, per non far soffrire quelle che non hanno spazio”».