Intervento di Polizia e ispettrice dell'Ufficio del veterinario cantonale lunedì. Immediato il sequestro. Le bestiole allevate in condizioni precarie
Ventun cani di piccola taglia (tra cui alcuni cuccioli) erano reclusi in un appartamento a Locarno, nelle vicinanze dell’istituto Casa Anziani San Carlo. Quando gli agenti della Polcomunale, accompagnati da un’ispettrice dell’Ufficio del Veterinario cantonale, a seguito di più segnalazioni concomitanti hanno aperto la porta, non potevano credere ai loro occhi. Gli animali, che verosimilmente non uscivano mai da quell’appartamento, erano tenuti in condizioni igieniche a dir poco precarie. Una bomba igienica: puzza, escrementi ovunque, poco cibo, poca acqua, e chiasso infernale. I cani sono stati immediatamente sequestrati e trasferiti al rifugio di Gnosca della Protezione animali di Bellinzona, dove sono stati visitati da un veterinario e accuditi dal personale della struttura. Il grave episodio, risalente a lunedì scorso, ci è stato confermato dal veterinario cantonale, Luca Bacciarini. I poveri animali erano di proprietà di una coppia che li allevava probabilmente per poi venderli. Non tutti gli animali erano identificati tramite microchip e la documentazione limitata, quindi risalire alla loro provenienza non sarà evidente. Non può essere escluso che alcuni esemplari possano arrivare anche dall’Europa dell’Est. A questo proposito il veterinario cantonale richiama l’attenzione sui rischi legati all’acquisto di animali da compagnia. Occorre sempre verificare che la documentazione fornita con l’animale sia completa e verificare che chi vende il cucciolo sia effettivamente l’allevatore. In caso d’importazione sono sempre necessari microchip, passaporto ufficiale e antirabbica valida. In alcuni casi sono da adempiere condizioni supplementari. Per maggiori informazioni: www.ti.ch/vet