Il deputato in Gran Consiglio e presidente dell'Associazione traffico e ambiente (Ata) spinge su trasporto pubblico e nuove forme di mobilità
Perplessità, e non poche. Sono quelle espresse da Bruno Storni – deputato in Gran Consiglio per il Ps, qui in veste di presidente dell’Associazione traffico e ambiente (Ata) – sulla realizzazione di nuovi parcheggi nel centro di Locarno. Una volontà “in contrasto con gli obiettivi e i contenuti del recente Programma d’Agglomerato del Locarnese (PALOC3) così come è stato inviato a Berna”, dal quale si sarebbe tralasciato l’aspetto della realizzazione di nuovi posteggi per “mantenere basso il costo totale e alta l’efficienza del PA, ottenendo un punteggio migliore e sussidi maggiori per le misure esposte”.
La contestazione di Ata rientra, comunque, in un più generale “anacronistico procedere della Città nel voler attirare nuovo traffico motorizzato in centro, dopo aver beneficiato della circonvallazione in galleria e potuto recuperare vivibilità e spazi per il trasporto pubblico che a breve approfitterà notevolmente della Galleria di base del Ceneri” (sempre “se sfruttata adeguatamente”). Anacronismo che si somma al fatto che Locarno, per Storni, “non difetta di posteggi”. A conferma di questo, il presidente di Ata mostra i numeri dell’autosilo di Largo Zorzi (“poche le situazioni di tutto esaurito”, anche nelle serate del Locarno Festival e pure in assenza di treni speciali per il rientro), in contrapposizione al tutto esaurito dei posteggi per biciclette.
Storni denuncia la mancanza di seria pianificazione, dimostrata dall’acquisto “del terreno ex Balli per evitare la costruzione di un edificio fuori misura, reso possibile da un errore di piano regolatore che aveva adottato parametri e indici da quartiere nuovo (o quasi) in Città Vecchia”. Da un “errore costato 6 milioni, la Città vi pianifica un autosilo”, dice il deputato.
Citando studi americani e svizzeri (Abschätzung der Ökonomischen folgen der Digitalisierung in der Mobilität), Storni riporta la progressiva diminuzione di nuovi posteggi nei centri cittadini. Anche laddove se ne faccia ricorso – le scelte in controtendenza di Lugano – né “l’economia, né tantomeno la mobilità sembra ne abbiano beneficiato”.
A favore della non necessità di ulteriori parcheggi giocano, per il presidente di Ata, le nuove forme di mobilità come il carpooling (condivisione di automobili private tra un gruppo di persone), il carsharing (breve noleggio di un veicolo pagato in ragione del suo utilizzo) e il ridesharing (condivisione di passaggi in auto), fino alle vetture autonome; un insieme di nuove abitudini che faranno diminuire “anche massicciamente il fabbisogno di posteggi nei centri”. L’auspicata, da Storni, pianificazione completa deve tenere conto delle nuove tendenze evitando che si ripetano “stupidamente gli errori del passato”.
Per il presidente di Ata, Locarno ha ulteriori margini di potenziamento del suo potere attrattivo e della qualità di vita di ospiti e residenti. Una potenzialità che si può sfruttare appieno “riducendo il traffico in centro e non aumentandolo con nuovi posteggi”; inoltre, cercando di “ottenere dalle Ffs la cadenza di 15 minuti per la nuova linea Tilo Locarno-Lugano, tema che vede silenti Locarno e il Locarnese”.