Chiusa l'inchiesta: il 22 aprile 2017 alla discoteca 'Rotonda' un 44enne morì dopo aver ricevuto un pugno
L'accusa principale di cui dovrà rispondere, di fronte alle Assise criminali, l'uomo che il 22 aprile di un anno fa provocò la morte di un 44enne del Mendrisiotto alla discoteca “Rotonda” di Gordola è “omicidio intenzionale” (in via subordinata omicidio colposo). Come anticipato dalla Rsi, il procuratore pubblico Arturo Garzoni ha intimanto alle parti l’avviso di chiusura dell’inchiesta.
Ricordiamo che nel corso dell'inchiesta gli accertamenti medico legali, disposti per chiarire le cause del decesso, avevano stabilito che la botta al collo ricevuta dalla vittima, compatibile con un pugno, non era abbastanza forte per provocare la rottura del vaso sanguigno: ma verosimilmente per il colpo inatteso il 44enne subì un movimento del capo incontrollato, con lacerazione dell'arteria. Altri aspetti entrano in linea di conto, come il diametro della stessa arteria e, appunto, il fatto che la vittima non fosse pronta a ricevere un colpo arrivato da tergo. L’imputato, tornato a piede libero nel settembre scorso, dovrà rispondere anche di altre accuse: omissione di soccorso, lesioni semplici, ingiuria, minaccia. Senza dimenticare l’infrazione aggravata alla legge federale sugli stupefacenti, per la vendita di circa 300 grammi di cocaina.