A Golino due fratelli e la madre 55enne tengono in ostaggio una 26enne. Interviene la polizia
«La loro è una vita alquanto strana: di giorno non escono mai di casa. La notte, con le loro auto sportive, percorrono le strade facendo un gran baccano. Mi domando di cosa vivano…». È il ritratto che una vicina di casa ha tracciato ieri dei due giovani fratelli sulla trentina che nella notte, assieme alla madre 55enne, avevano sequestrato e tenuta segregata in casa una 26enne, pare la ex ragazza di uno dei due.
Un tentativo di sequestro sfociato in un intervento delle forze dell’ordine che ha costretto i malintenzionati a desistere dal loro intento. All’origine del gesto insensato, come anticipato da Ticinonews, probabilmente motivi sentimentali. Una relazione d’amore forse finita male, una separazione mal digerita. Fatto sta che sulla strada che dal Ponte di Golino sale a Intragna, la notte di mercoledì su giovedì è stata alquanto movimentata. Erano da poco passate le 23 quando è scattato l’allarme; i tre, con la 26enne tenuta in ostaggio (tutti sono cittadini svizzeri), si sono barricati in casa, chiudendo porte e finestre. Non erano armati, è bene precisarlo. Diverse pattuglie della polizia sono accorse. Con loro i negoziatori, per vedere di risolvere pacificamente la vicenda ed evitare che qualcuno si facesse male. Sul posto anche uomini dei reparti speciali pronti a fare la loro parte nel caso la situazione fosse sfuggita di mano. Dopo alcune ore di discussioni, la presunta vittima è stata fortunatamente rilasciata. Decisiva comunque l’irruzione delle teste di cuoio, penetrate nell’edificio di più piani dalla porta d’entrata e da una portafinestra.
I tre autori del sequestro e la ragazza sono stati condotti al comando, dove nella giornata di ieri hanno dovuto rispondere alle domande degli inquirenti. Non c’è stato alcun arresto, ci ha confermato il portavoce della Polcantonale. Tutti sono stati rilasciati nel corso del pomeriggio.
A Golino, intanto, dalle prime luci dell’alba l’abitazione è stata a lungo perquisita dagli agenti, rimasti a piantonare la proprietà fino a sera. Controllate pure le vetture sportive, posteggiate sul piazzale di casa. Stando a persone domiciliate nelle vicinanze, i due fratelli non sarebbero nuovi a “bravate”. Qualcuno, in paese, riferisce di «corse in auto a folle velocità nottetempo, sulle strade della zona» e di atteggiamenti provocatori e irrispettosi del quieto vivere e dell’ambiente (come il gettare rifiuti dalle finestre di casa, una cattiva abitudine che attira, ogni notte, diversi animali selvatici dal bosco sottostante). Addirittura c’è chi ricorda di un incendio, appiccato – storia di qualche anno fa – a una vettura posteggiata sull’argine, a Golino. Rogo dietro il quale potrebbe esserci, si dice in paese, la mano di uno dei due. Soggetti con problemi di inserimento nella società, senza un lavoro fisso, che di giorno non si vedono quasi mai girare in paese, sostengono altri, incuriositi dalla presenza di numerose auto della polizia. Casi dei quali l’autorità centovallina è comunque a conoscenza. Più volte in passato, stando a quanto ci è stato riferito, il loro comportamento è infatti stato segnalato ai servizi dell’assistenza dai quali, fino a qualche tempo fa, dipendevano. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Marisa Alfier. Nei confronti dei protagonisti di questa preoccupante storia sono al vaglio alcune ipotesi di reato.