Il colosso energetico di Poschiavo, oltre a fornire dal 2027 elettricità a 5 Comuni, si impegna anche a ridurre e stabilizzare i prezzi sul lungo termine
Repower prevede in futuro "la creazione di nuovi posti di lavoro" nel Moesano, e più precisamente nella sua filiale con sede a Grono costituita lo scorso settembre. Lo ha annunciato in un comunicato lo stesso colosso energetico di Poschiavo, confermando inoltre che dal 2027 Buseno, Cama e l’azienda elettrica intercomunale Media Mesolcina Energia (Mme) – che rifornisce i Comuni di Grono, Lostallo e Soazza – "acquisteranno l'elettricità da Repower Moesano Sa". Società nella quale questi Comuni "potranno partecipare all’azionariato". In attesa dell'entrata in vigore dei contratti di fornitura, che inizialmente dureranno 5 anni con un'opzione per altri 5, è pure stato confermato lo sconto di 5 cts/kWh (garantiti a fondo perso) per il 2025 e 2026 nei comuni interessati.
Nella nota Repower – azienda grigionese partecipata dal Cantone – sottolinea che "intende impegnarsi a lungo termine nella Regione Moesa e offrire soluzioni per ridurre i prezzi dell’energia a breve termine e garantire a lungo termine un approvvigionamento economico e a prezzi stabili". Più precisamente fornirà elettricità "alle stesse condizioni" già applicate nelle sue altre aree di distribuzione nei Grigioni (in Engadina, Prettigovia, Surselva, Valposchiavo e in alcune parti della Valle del Reno). Nella nota la società di Poschiavo precisa inoltre che "la base delle tariffe energetiche si basa sui costi di produzione", visto che "produce nelle proprie centrali l’energia fornita". E questo "garantisce ai clienti di poter contare su prezzi dell’elettricità stabili a lungo termine, senza dipendere dalle oscillazioni dei mercati".
Ricordiamo che la decisione dei 5 Comuni di affidarsi a Repower, invece che all'Azienda elettrica ticinese (Aet), per la fornitura di elettricità ha di fatto diviso il Moesano. Gli altri Comuni hanno infatti confermato la loro fiducia a Energia del Moesano (Edm) – società, i cui azionisti sono tutti i Comuni di Mesolcina e Calanca, incaricata, fra l’altro, di acquistare l’energia supplementare necessaria alla regione che poi viene venduta alle aziende di distribuzione – che continuerà a rivolgersi ad Aet. Edm che a seguito dell'offerta di Repower presentata nei primi mesi del 2024 era stata incaricata di analizzare la situazione, raccogliendo varie offerte e cercando di stabilire quale fosse la migliore da un punto di vista economico per l’utente finale per i prossimi anni. Analisi dalla quale era emerso come l'offerta "più vantaggiosa, soprattutto sul lungo termine" fosse quella di Aet, ci aveva detto il vicepresidente Moreno Canonica. Aet che per il 2025 e il 2026 offrirà anch'essa un ribasso di 5,4 cts/kWh. Da parte sua Nicola Giudicetti – presidente di Mme, nonché sindaco di Lostallo – aveva definito la scelta di rivolgersi a Repower come "una decisione strategica", precisando che è anche stato considerato "il ruolo che una azienda grigionese partecipata dal Cantone potrebbe svolgere nel contesto delle riversioni". Riversioni come quella della centrale idroelettrica della Calancasca, il cui diritto verrà esercitato a partire dal 2028 da Grono, Roveredo, Buseno e Castaneda.
Una decisione, quella di affidarsi a Repower, che non era piaciuta in particolare a Mattia Ciocco, sindaco di Mesocco, Comune che è anche il maggiore azionista di Edm: su queste colonne aveva definito questa spaccatura una "mancanza di rispetto", vista anche la volontà espressa in precedenza da tutti i Comuni di continuare ad affidarsi a Edm per la gestione dell’energia nel Moesano. Sindaco "molto deluso" che teme dunque che "alcuni rapporti potrebbero incrinarsi, a scapito della coesione della valle".
In ogni caso per la popolazione del Moesano la situazione migliorerà, dopo alcuni anni in cui le tariffe per l’elettricità sono letteralmente esplose. Ad esempio nella frazione di Grono dell'omonimo Comune, la tariffa per la categoria A (quella con il maggior numero di utenti) dal 1° gennaio è passata da 37,80 a 24,58 cts/kWh (-35%). E questo anche grazie al fatto che dal 1° gennaio il nuovo gestore di rete della frazione sarà Mme e non più la Società elettrica sopracenerina (Ses), come suggellato dalla relativa sentenza del Tribunale federale risalente a dicembre 2023.