Il 14 luglio e il 1° settembre i soci che discendono regolarmente il fiume hanno svolto delle giornate di pulizia. Donato pure un contributo finanziario
A seguito dell’alluvione che ha fortemente colpito la Mesolcina lo scorso 21 giugno, il Gruppo canoisti ticinesi (Gct), i cui soci regolarmente discendono con i loro kajak il fiume Moesa, ha deciso di aiutare concretamente la regione. Oltre a un contributo finanziario, il Gct ha quindi organizzato due giornate – il 14 luglio e il 1° settembre, a cui hanno partecipato diversi suoi soci – per pulire alcuni tratti delle sponde della Moesa invasa anch'essa da detriti e rifiuti a seguito della piena. In particolare nella zona di Pascolet a Grono sono stati recuperati alcuni quintali di ferro, plastica, polistirolo, indumenti (comprese alcune sostanze pericolose come solventi o pitture) che gli alberi della zona golenale hanno trattenuto nel greto del fiume. Il materiale è poi stato scaricato in un centro di raccolta.
In ogni caso "molto resta ancora da fare e sicuramente nei prossimi giorni altri soci proseguiranno il lavoro iniziato, in attesa che il livello dell’acqua renda nuovamente navigabile in tutta sicurezza questo bellissimo fiume (modificato dall’alluvione) conosciuto in tutta la Svizzera e anche oltre frontiera", si legge in un comunicato. Più precisamente vi è l'intenzione nei prossimi mesi di procedere con la rimozione del legname (alberi, rami) ancora presente nell'alveo del fiume. Solo in questo modo si potrà nuovamente garantire una discesa della Moesa in tutta sicurezza.
Anche la Protezione civile dei Grigioni è stata impiegata per bonificare la Moesa: recentemente 12 persone (5 reclute, 5 pionieri e 2 coordinatori) hanno svolto attività di pulizia da San Vittore salendo fino a Sorte. I militi hanno raccolto oltre una tonnellata di materiale perlopiù metallico (oltre 500 kg). Un lavoro supportato proprio dal Gct che aveva segnalato i detriti più importanti da rimuovere.