Lo chiede al governo retico il granconsigliere, nonché sindaco di Grono, Samuele Censi (Plr), preoccupato dopo i danni causati dall'alluvione in Mesolcina
"È ipotizzabile che in futuro le opere pubbliche (acquedotti, impianti di depurazione, sottostrutture acqua/fognatura, strade e sentieri di montagna) possano essere assicurate tramite un'assicurazione cantonale?". È quanto chiede al governo grigionese il granconsigliere, nonché sindaco di Grono, Samuele Censi (Plr) nell'ambito dell'ora delle domande della prossima sessione parlamentare che prenderà il via giovedì 29 agosto. Anche se "la fase più acuta dell'alluvione abbattutasi in Mesolcina la sera del 21 giugno è alle spalle, ora si sta lavorando alacremente per ripristinare gli ingenti danni causati e progettare e/o ricostruire le opere distrutte dal maltempo", si legge nel testo. Danni per i quali "i privati hanno potuto far capo con celerità e professionalità all'Assicurazione fabbricati dei Grigioni (Gvg)". Tuttavia, Censi rimane preoccupato per il ripristino dei "terreni agricoli nelle zone particolarmente compromesse dove il contributo previsto non è sufficiente" e delle "numerose infrastrutture pubbliche toccate dall'evento". E proprio per quanto riguarda le opere pubbliche, attualmente alcune "non sono assicurate e in caso di eventi naturali estremi, purtroppo sempre più frequenti, i danni e i relativi costi rimangono a carico dell'ente pubblico". Da qui la domanda al governo retico se reputa opportuno promuovere un'assicurazione cantonale per queste ultime.