Grigioni

Da Rorè al San Jorio, partito il restauro dell'antica mulattiera

Iniziato il recupero del sentiero storico che dal paese porta a quota 2'000 metri. Investimento di 900mila franchi, in grande parte concesso da terzi

Strada di Maria Teresa nella zona del Passo San Jorio
16 agosto 2024
|

Un percorso topograficamente impegnativo lungo una quindicina di chilometri, non poco selvaggio, che già oggi viene affrontato dagli escursionisti nonostante alcuni tratti non segnalati, ostacoli e passaggi poco sicuri. Il sentiero ha inoltre una componente storica che si vuole valorizzare, anche in chiave didattica, riportando l'antica strada, un tempo fondamentale via di comunicazione, al suo periodo di massimo splendore. Sta a cuore al Municipio di Roveredo il restauro dell'antica mulattiera che dalla località mesolcinese, attraverso la Val Albionasca, conduce ai 2'000 metri di altitudine del Passo San Jorio, al confine con il territorio italiano. Avviato durante la legislatura 2019-2022 e affinato con l'entrata in carica del nuovo esecutivo, il progetto di recupero e messa in sicurezza è entrato nel vivo lo scorso giugno con l'inizio della prima fase dei lavori di ripristino.

Per il Municipio è un'opportunità imperdibile

La sistemazione della via storica è considerata dal Municipio un’opportunità imperdibile per preservare la sostanza costruttiva esistente, utilizzando tecniche di costruzione tradizionali e materiali da costruzione estratti in loco. Dopo la prima fase iniziata nelle scorse settimane, gli interventi verranno completati con altre due tappe nel 2025 e nel 2026. Preliminarmente, negli scorsi mesi è già stato restaurato il Ponte di March (nella parte iniziale della via storica) ed è stato proibito il passaggio indebito di mezzi a motore, avendo infatti constatato un uso illecito del ponte e del sentiero da parte dei veicoli a motore.

Per il Comune solo un quarto dei costi

Il budget a disposizione per il restauro è di 900mila franchi, concessi nel dicembre del 2023 dal Consiglio comunale. Il locale Municipio si felicita del fatto che il progetto può essere in gran parte finanziato tramite contributi di terzi, in particolare di varie fondazioni a tutela del paesaggio, del Canton Grigioni (130mila franchi) e dell'Ufficio federale delle strade (210mila franchi). In definitiva, dei 900mila franchi concessi dal Consiglio comunale, i costi a carico del Comune dovrebbero aggirarsi attorno ai 250mila franchi.

Per volontà di Maria Teresa d’Austria

Tra il 1555 e l’inizio del XIX secolo, la via di transito – anche detta ‘Strada di Maria Teresa’ – costituì uno dei tre importanti collegamenti trasversali tra la Mesolcina e il Sopraceneri da un lato, e la Valchiavenna e l’alto lago di Como dall’altro. La Forcola di Soazza, San Jorio di Roveredo e San Jorio di Bellinzona servivano infatti non solo per il traffico regionale, ma anche come collegamento trasversale tra le vie di importanza europea del San Bernardino e dello Splügen e i loro bacini idrografici. Il nome della strada riporta all’arciduchessa Maria Teresa d’Austria (1717-1780), sotto il cui regno fu costruita e potenziata la via di collegamento fra l’Austria, la Repubblica delle Tre Leghe (precorritrice dell'attuale Grigioni) e la Lombardia. Come si può ancora intravedere oggi dalle tracce sul terreno, il percorso topograficamente impegnativo tra Roveredo e il culmine del Passo San Jorio è stato l'unico a essere quasi completamente costruito con pavimentazione e muri di contenimento. Il progetto di ripristino è stato affidato all’esperto di vie storiche Cornel Doswald di Berna, in collaborazione con lo Studio d’ingegneria e misurazioni Giudicetti e Baumann Sa di Roveredo. Il sentiero è oggi inserito nell'inventario delle vie di comunicazione storiche svizzere ed è classificato come oggetto di importanza regionale. In futuro, la sua importanza potrebbe essere rivalutata come d’importanza nazionale. Del resto, l’Ufficio federale delle strade, nella sua decisione del 23 ottobre 2023, riconosce per l’opera il sussidio massimo, come se essa avesse una importanza nazionale.

Si pensa a un percorso didattico

L’esecutvo è dell’idea che la mulattiera, già omologata come sentiero escursionistico ufficiale, debba essere resa nuovamente percorribile senza ostacoli, segnalata e resa accessibile al turismo escursionistico. L’obiettivo principale è dunque quello di ripulire il percorso, ripristinarlo e metterlo in sicurezza sistemando le componenti danneggiate. Secondo le indicazioni del Municipio, in futuro il restauro della via storica potrà poi essere ulteriormente valorizzato in particolare come accesso alle varie installazioni della Prima e della Seconda guerra mondiale (fortini, trincee, caserme, mulattiere) sparse nella zona di Cadolcia-Albion-Albionasca-Cugn. In questo senso, si pensa ad esempio alla creazione di un percorso didattico.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔