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Terreni agricoli e bonifica, obiettivo ridurre i costi

Si va verso un progetto globale di ripristino delle superfici agricole devastate. Pernottamenti: riapre l’autostrada, ‘ma c’è molto da recuperare’

Preoccupa gli agricoltori l’eventualità di dover pagare il 20% dei danni subiti
(Ti-Press)
9 luglio 2024
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Ridurre il più possibile i costi di bonifica a carico dei proprietari dei terreni agricoli devastati da fango e detriti. È l’obiettivo, attraverso una raccolta dati congiunta, dei comuni e degli agricoltori della Mesolcina toccati dal maltempo del 21 giugno. Un punto messo in chiaro lunedì a Grono durante l’incontro informativo organizzato dal Cantone Grigioni e aperto ad autorità comunali e rappresentanti del settore (i quali hanno espresso le loro esigenze e preoccupazioni). Da noi contattato, il sindaco di Lostallo, Nicola Giudicetti, spiega che entro la fine del mese ogni agricoltore o proprietario di terreni dovrà annunciare a Coira i danni subiti, in modo di avere un quadro complessivo degli interventi necessari. «Sarà quindi possibile – evidenzia il sindaco della località più colpita – allestire un preventivo per un progetto globale di ripristino. In questo modo, quantificando il totale dei danni subiti, l’obiettivo è di ricevere dei contributi supplementari, che forse potrebbero in effetti arrivare». Si parla di contributi extra per il settore agricolo (provenienti da fondazioni, associazioni, appositi fondi contro le calamità naturali) che si aggiungerebbero alla copertura dell’80% dei danni ai terreni che, è stato detto nuovamente durante l’incontro di Grono, dovrebbe essere garantita dal Fondo assicurativo cantonale per le calamità naturali.

Quanto ai pagamenti per la perdita di foraggio, la Scuola agricola cantonale Plantahof sta approfondendo l’ipotesi di una compensazione e sta altresì coordinando la possibilità di ottenere foraggio proveniente da altri contadini grigionesi che ne hanno in eccesso. È stato infine confermato il supporto del Cantone per quanto riguarda lo smaltimento in appositi depositi del materiale che ha invaso circa 100 ettari di terreno coltivabile e pascolabile.

Oltre ai membri della Società agricola del Moesano e dell’Associazione degli agricoltori grigionesi, hanno presenziato all’incontro alcuni rappresentanti del Cantone dell’Ufficio foreste e pericoli naturali, dell’Ufficio per l’agricoltura e le geoinformazione e della Scuola agricola. Agli agricoltori presenti è stato confermato che per l’anno contributivo 2024 i pagamenti diretti non saranno revocati. E sarà così anche nel 2025, nel caso in cui gli interventi di ripristino non fossero ancora terminati.

Turismo, timida ripartenza

Grazie alla riapertura dell’autostrada A13, avvenuta venerdì scorso, il settore turistico tira un sospiro di sollievo. Non troppo profondo, anche perché la situazione è ancora piuttosto critica, in particolare a causa delle frequenti e intense piogge che stanno caratterizzando questa stagione estiva molto umida. «Con la riapertura dell’A13 la nostra regione comincia a essere un po’ più frequentata dai turisti, anche grazie al traffico che transita in autostrada e alle fermate che vengono effettuate durante i viaggi da nord verso sud», spiega Christian Vigne, direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano. L’ondata di annullamenti delle prenotazioni, registrata fino a una decina di giorni fa, si è ora placata e c’è pure stato qualche nuovo pernottamento. Anche nell’ambito della ristorazione sembra esserci qualche timido segnale incoraggiante. «Tuttavia resta molto terreno da recuperare», fa presente Vigne. «Da venerdì scorso ci siamo mobilitati tramite i nostri canali social per diffondere il messaggio che l’autostrada è stata riaperta e che è possibile tornare a vivere delle esperienze positive nel Moesano. Abbiamo subito preso contatto con Ustra e l’Ufficio tecnico cantonale per chieder loro di sensibilizzare le varie piattaforme di informazione stradale, perché in effetti non tutti avevano aggiornato la situazione e questo poteva creare un po’ di confusione: c’erano infatti diversi utenti che nel dubbio chiamavano alla ricerca di informazioni», spiega. Il direttore dell’Ente turistico evidenzia come le importanti precipitazioni che si sono abbattute sul territorio negli ultimi tempi, causando anche importanti danni, abbiano reso le persone piuttosto apprensive riguardo alle condizioni meteo e questo ha inciso anche sulla voglia di spostarsi. «Se queste forti piogge continueranno a caratterizzare i fine settimana è difficile che si possa tornare a regime. È una situazione che non permette di muoversi tranquillamente nelle vallate, anche perché logicamente nessuno vuole correre il rischio di rimanere bloccato», aggiunge. «È vero, con l’apertura della A13 l’umore tra gli operatori è migliorato, ma se non cambiano le condizioni meteo questa sarà comunque una stagione ‘no’». La programmazione di eventi promossi dall’Ente turistico prosegue regolarmente, tra questi vi è la gara podistica Sanberun prevista domenica 14 luglio. «La nostra regione è sicura, le aree che sono state gravemente danneggiate sono circoscritte e ciò non pregiudica la possibilità di trascorrere su tutto il resto del territorio dei momenti spensierati a contatto con la natura», tiene a evidenziare Vigne.

Appello ai curiosi: ‘Evitate di venire qui’

Nel bollettino informativo diramato ieri, la Regione Moesa lancia pubblicamente un messaggio: “Purtroppo si continuano a trovare curiosi e turisti nelle zone colpite dall’alluvione, i quali creano difficoltà ai lavori di ripristino e mettono in pericolo sé stessi e gli operai sui cantieri. La Polizia cantonale sarà presente nelle aree colpite, con la facoltà di adottare provvedimenti”.

Capitolo vittime. Terminate ufficialmente la scorsa settimana da parte dello Stato maggiore di condotta comunale, riprenderanno questa settimana, coordinate dalla Polizia cantonale, le ricerche della persona ancora dispersa: si tratta del 57enne di Sorte portato via dal riale Molera in piena insieme alla moglie, la cui salma è stata invece restituita alcuni giorni dopo dal fiume Moesa.