Rientrate nelle loro abitazioni domenica mattina le persone evacuate ieri dalle frazioni di Grono (Piani di Verdabbio) e Lostallo (Arabella)
Hanno potuto far rientro a casa domenica mattina alle 7.30 le circa cinquanta persone sfollate ieri sera per precauzione dai Piani di Verdabbio, frazione a nord di Grono e Cama. La conferma ci giunge dal sindaco di Grono Samuele Censi. Ieri infatti le autorità comunali di Cama e Grono, dopo aver consultato MeteoSvizzera e i geologi cantonali, avevano deciso di evacuare la frazione temendo che il riale Polon, ancora invaso dai detriti dell’ultimo nubifragio, potesse esondare. Gli abitanti hanno trascorso la notte perlopiù da amici o parenti, mentre alcuni nel rifugio della Protezione civile di Roveredo.
Anche gli abitanti della frazione di Arabella di Lostallo, evacuati ieri sera entro le 17 hanno potuto far rientro nelle loro abitazioni. Si tratta di una ventina di abitanti, i quali hanno trascorso la notte da amici e parenti. Anche in questo caso la decisione era stata presa dal Municipio a titolo precauzionale in vista dei forti temporali che erano stati annunciati tra le 18 e le 24 anche sul Moesano. «Ieri sera nella nostra zona ha piovuto poco, le precipitazioni non hanno quindi causato particolari problemi», conferma sollevato Nicola Giudicetti, sindaco di Lostallo.
Non vi sono novità riguardo alla crepa apertasi a seguito dell’alluvione nel tratto compreso fra lo svincolo autostradale di Mesocco castello (dove c’è la chiocciola di entrata e uscita) e la chiesa di Santa Maria situata poco più a sud, e meglio nelle vicinanze del piazzale dove si trova la postazione per il tiro al piattello. La crepa è lunga 180 metri e larga 20-30 centimetri; per contro non se ne conosce con esattezza la profondità. Scoperta lo scorso weekend, viene monitorata. La fessura interessa un'ampia porzione di prato e bosco e le autorità temono il rischio di distacco di materiale che potrebbe riversarsi nel sottostante fiume Moesa. Sono in corso accertamenti da parte degli specialisti. «L’accesso al castello è garantito senza disagi per i visitatori», spiega alla Regione il sindaco di Mesocco Mattia Ciocco. L’area interessata dalla fessura è stata infatti segnalata e isolata.
Nel frattempo lavori per il ripristino dell’autostrada A13, gravemente danneggiata settimana scorsa dal maltempo che ha colpito la Mesolcina, avanzano più velocemente del previsto. Il collegamento potrebbe quindi essere ripristinato con cinque giorni d’anticipo rispetto a quanto annunciato negli scorsi giorni quando si parlava del 10 luglio; la riapertura parziale potrà quindi avvenire già il 5 luglio alle 12. Lo ha reso noto venerdì l’Ufficio federale delle strade (Ustra). “Da quel momento il traffico potrà tornare a circolare sulla A13 a doppio senso di marcia, con velocità massima di 60-80 chilometri orari”, evidenzia l’Ustra. Per raggiungere l’obiettivo di riapertura il 5 luglio sarà però necessario che i lavori possano proseguire senza intoppi e si dovrà quindi poter contare su condizioni meteorologiche stabili.