Grigioni

Il contadino più famoso abbandona il bio: ‘Troppa burocrazia’

Gestisce un’azienda agricola familiare nella grigionese val Lumnezia. Nel 2005 aveva vinto il titolo di Mister Svizzera

In sintesi:
  • Renzo Blumenthal: ‘Spesso ho la sensazione che in un ufficio, lontano da pascoli e alpeggi, vengano approvate leggi che hanno poco a che fare con la realtà’
  • Attualmente in Svizzera consumiamo circa il 40% di cibo locale e il 60% di prodotti importati
Renzo Blumenthal
(Keystone)
6 giugno 2024
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È stato probabilmente il contadino bio più famoso della Svizzera, ma ha deciso di abbandonare la produzione biologica: troppa burocrazia, è la giustificazione di Renzo Blumenthal, grigionese noto in tutto il Paese anche per aver indossato i panni di Mister Svizzera.

“Sono un orgoglioso contadino di montagna e ho gestito l’azienda agricola di famiglia in Val Lumnezia secondo gli standard biologici per circa trent’anni – ha spiegato il 47enne –. Da un anno non vendo più il latte, il formaggio e la carne con il marchio biologico, ma secondo lo standard Ip, ovvero un gradino sotto il livello bio”. Ciò non ha però nulla a che vedere con una perdita di qualità dei prodotti, assicura: c’entrano, invece, i requisiti e le linee guida sempre più rigide imposte agli allevatori.

Salsicce e pedanteria

“Spesso ho la sensazione che in un ufficio, lontano da pascoli e alpeggi, vengano approvate leggi che hanno poco a che fare con la realtà – ha argomentato –. Ad esempio, non mi è mai stato permesso di vendere le nostre salsicce di maiale come biologiche perché l'alpe su cui gli animali pascolano in estate non è certificata come tale. Viva la pedanteria burocratica! La mia professione è la mia vocazione. Sono a favore di un'agricoltura con prodotti competitivi a prezzi equi. Attualmente in Svizzera consumiamo circa il 40% di cibo locale e il 60% di prodotti importati. Se noi agricoltori non riusciamo più a produrre in modo sensato la percentuale di alimenti stranieri continuerà ad aumentare”.

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