Grigioni

Primi colpi di pedale sulla ciclopista della Bassa Mesolcina

Dopo 10 anni di attesa sabato 4 maggio sarà inaugurato il percorso che attraversa San Vittore, Roveredo e Grono, valorizzando il territorio e il turismo

Ora si attende il completamento fino alla stazione di Arbedo-Castione
(Ti-Press)
29 aprile 2024
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«È stato un cammino lungo e impegnativo durato 10 anni, ma ce l'abbiamo fatta». Così ha esordito un po’ emozionato, durante una conferenza stampa odierna a Roveredo, Samuele Censi, sindaco di Grono, che ha seguito sin dagli inizi (nel 2014) il progetto per realizzare una pista ciclabile nella Bassa Mesolcina, sul tracciato dell'ex Ferrovia retica Bellinzona-Mesocco. Sabato 4 maggio è infatti prevista l’inaugurazione ufficiale del percorso: si partirà, rigorosamente in bicicletta, da Lumino per arrivare proprio a Grono. Da Lumino, perché il percorso dovrebbe infatti partire dalla stazione ferroviaria di Arbedo-Castione. Comune dove però vi sono stati dei rallentamenti a causa di ricorsi, uno dei quali propone di risolvere con un tracciato alternativo alcuni conflitti puntuali nella parte residenziale. Ricorsi che nel frattempo sono stati respinti dal Consiglio di Stato ticinese anche se vi è ancora la possibilità di rivolgersi al Tribunale amministrativo cantonale. Resta il fatto che l'obiettivo è proprio quello di «terminare quest'opera nei tempi più brevi possibili», ha detto Censi, che a margine dell'incontro con i media ha sottolineato l'importanza per la popolazione di potersi recare sulle due ruote in modo sicuro verso il Bellinzonese e quindi anche verso i collegamenti di trasporto pubblico regionali, così come a lunga percorrenza.

Alternativa più sicura alla strada cantonale

«È una pista ciclabile lungimirante, moderna e innovativa», ha rilevato Censi, riferendosi ad esempio al fatto che al di fuori dei centri abitati non vi è un’illuminazione tradizionale: grazie a un granulato luminescente a ricarica solare e rilascio notturno, sarà possibile seguire il percorso anche di notte, contenendo così l’inquinamento luminoso a beneficio di flora e fauna. Inoltre, una volta completata, rappresenterà «un ponte tra comuni e due cantoni», ha proseguito, precisando che l'obiettivo principale è quello di «togliere giovani, turisti e, in generale, persone che amano la bicicletta dalla strada cantonale». Anche se vi sono ancora dettagli da ultimare, per quanto riguarda la parte grigionese, «ora ci si può spostare comodamente e in sicurezza lungo 6,6 km di tracciato». Ricordiamo che il progetto dal costo di 4,6 milioni di franchi (sussidiato in misura del 75% dal Cantone dei Grigioni) era stato anche accolto nel settembre 2021 a larga maggioranza in votazione popolare dalla popolazione di San Vittore, Roveredo e Grono, ovvero i comuni che attraversa il tracciato. Censi ha anche voluto precisare che i costi per l'opera sono di circa il 15% inferiori di quanto preventivato e quindi stanziato dai Comuni.

Approfondimenti sull'allacciamento con la frazione di Monticello

Comuni fra i quali è stato San Vittore a doversi impegnare di più finanziariamente, visto che sul suo territorio si snoda il tracciato più lungo, di quasi 3,3 km. E proprio a San Vittore erano emerse le maggiori complicazioni che (assieme a ritardi accumulati anche a Grono e Roveredo) hanno provocato il posticipo dell'inaugurazione. Ricordiamo che era stato posato materiale non previsto da capitolato. Materiale che poi era stato asportato lungo un tratto di 450 metri, con costi a carico della ditta incaricata dei lavori. Alla conferenza stampa era presente anche la sindaca Nicoletta Noi Togni che ha elogiato il progetto, pur non dimenticando le difficoltà a cui è stato necessario far fronte. E alcune sfide sono ancora presenti: «Stiamo approfondendo – ha affermato – l'allacciamento anche con la frazione di Monticello», visto che la popolazione, con una raccolta firme, ha chiesto di non essere esclusa dal percorso. Ha inoltre espresso l'auspicio che si possano favorire maggiormente i pedoni anche se il progetto approvato dal Cantone prevede una ciclopista e non un percorso ciclopedonale.

Importante risorsa che valorizza il patrimonio naturale e culturale

Un progetto che «valorizza la mobilità lenta e i beni culturali presenti sul territorio e che è pure importante per il turismo», ha da parte sua affermato il sindaco di Roveredo Giampiero Raveglia, lanciando così un ‘assist’ a Christian Vigne, direttore dell’Ente turistico regionale del Moesano, che ha parlato di una «significativa svolta» per la regione, visto che offre «una serie di vantaggi sia per i visitatori, sia per la comunità locale, sia per gli operatori turistici». La pista ciclabile rappresenterà «un punto di riferimento per i ciclo-turisti, permettendo loro di fare esperienze autentiche e immersive, esplorando la bellezza naturale culturale della regione in modo sostenibile e responsabile». Ma a beneficiare del percorso saranno anche le attività commerciali locali: «La pista contribuirà a sviluppare nuovi servizi dedicati ai ciclisti, come punti di ristoro, noleggio di biciclette e strutture di accoglienza specializzate». Lungo il percorso saranno a disposizione anche «servizi di riparazione». Vigne ha poi ricordato che nel Moesano vi sono oltre 350 km di percorsi ciclabili. Oltre che potersi recare sul passo del San Bernardino con i mezzi pubblici per poi affrontare «una discesa entusiasmante lungo la Mesolcina», a Grono vi sarà anche la possibilità di «uscire dal tracciato e procedere lungo la vecchia strada della Calanca verso Santa Maria». Il nuovo percorso ciclabile rappresenta dunque «un’importante risorsa per il turismo regionale e locale che valorizza il patrimonio naturale e culturale».

Pannelli informativi unici

In quest'ambito saranno sicuramente apprezzati anche i numerosi pannelli informativi presenti lungo la ciclopista ideati da Gianni Bertossa, grafico e industrial designer: «L'obiettivo era quello di valorizzare i luoghi più importanti della regione», ha affermato. Tutti i pannelli sono unici e presentano immagini e testo con informazioni da cui potranno trarre beneficio residenti, visitatori, ma anche allievi e scuole. Sono inoltre muniti di codice Qr, per poter accedere alle informazioni anche digitalmente.

Tutto ciò potrà essere osservato in prima persona sabato 4 maggio durante l'inaugurazione ufficiale. Il programma prevede: ritrovo alle 9.45 al municipio di Lumino, alle 10.30 all’ex stazione della Ferrovia retica a San Vittore una colazione, alle 11.15 in zona Cioldina a Roveredo aperitivo e alle 12.30 arrivo a Grono, dove alle 12.45, nella sala multiuso, è previsto il saluto delle autorità e alle 13 un pranzo offerto. Saranno presenti anche la consigliera di Stato grigionese Carmelia Maissen – direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità – e Simone Gianini, consigliere nazionale ticinese, nonché presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese. La manifestazione si svolgerà con qualsiasi tempo.

Previsti altri itinerari attorno a San Bernardino

Anche la Swiss Alps di Stefano Artioli conta di poter beneficiare di questo percorso: in un comunicato ricorda infatti che da Grono a San Bernardino (dove la società sta procedendo con il rilancio del villaggio) è possibile proseguire su un percorso già esistente. "I ciclisti potranno quindi approfittare in tutta sicurezza di una nuova mobilità più sicura e responsabile". Attorno alla località grigionese vi sono poi attualmente quattro itinerari principali dedicati agli amanti delle due ruote e l'intenzione è quella di investire per "ampliare la rete dei sentieri minimizzando i conflitti con quelli escursionistici". Più precisamente è previsto "un nuovo giro panoramico intorno al passo del San Bernardino e un ulteriore percorso dal passo all’area di Confin".

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