Il 25 novembre a Soazza sarà proiettato il docufilm sulla giovane donna condannata a morte nel 1697
Al Centro culturale di Soazza va in scena il docufilm sulla storia di Caterina Ross, giovane donna accusata di stregoneria in Valposchiavo e condannata a morte nel 1697. Il progetto di fissare su pellicola la storia di Caterina Ross – probabilmente una delle più indicative del periodo buio della stregoneria in Valposchiavo – nasce da un’idea di Marco Fighera, già artefice con Cristina Giulia Codega di una ricerca storica approfondita sul tema, che desidera risvegliare l’interesse verso un fenomeno che costituisce uno dei fondamenti evolutivi della società valposchiavina. Il concetto di partenza è stato quello di realizzare un breve trailer con attori amatoriali locali e componenti della troupe pure indigeni. La stesura della sceneggiatura è stata affidata a Antonio Platz che ha pure svolto il ruolo di regista. Il materiale girato è stato però di tale quantità e qualità che Fighera e Platz si sono convinti di poter realizzare un docufilm, chiamato ‘Mi la verità l’i dita’. Ovviamente la prima è stata organizzata in Valposchiavo e ha riscosso un tale successo che si è dovuto concedere il bis. Tutti gli atti del primo e secondo processo a Caterina Ross sono disponibili sul sito del Comune di Poschiavo. L'appuntamento a Soazza è per sabato 25 novembre alle 17.30. Seguirà un rinfresco.