Grigioni

Elezioni Calanca, la telenovela si arricchisce: terzo ricorso

I due non eletti sindaco e municipale ritengono inammissibile che la candidata sindaca abbia presieduto l’Ufficio elettorale

Palazzo comunale di Arvigo: votazione durante un’Assemblea comunale
(Ti-Press)
2 ottobre 2023
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Sta diventando una telenovela giudiziaria l’elezione del Municipio di Calanca per la legislatura in corso 2023-26. Materia – se ci fosse la possibilità di ironizzare e qualora il terzo ricorso di cui riferiamo oggi venisse accolto – per i cosiddetti ‘osservatori elettorali’ inviati dalle organizzazioni internazionali a vigilare sulla corretta tenuta delle elezioni in aree geografiche in uscita da gravi crisi politiche. Fuor di battuta, sul tavolo del Tribunale amministrativo dei Grigioni (Tram) è giunto nei giorni scorsi un ulteriore ricorso, il terzo, dell’avvocato Roberto Keller che chiede tre cose: l’elezione automatica dei due suoi clienti ricorrenti, la convocazione di elezioni suppletive per completare l’esecutivo e, quale misura cautelare, l’assegnazione temporanea della gestione amministrativa del Comune a una persona neutra in attesa della sentenza di merito ed eventualmente della terza tornata elettiva.

Il ricorso appena interposto ne segue altri due. Il primo è quello accolto lo scorso marzo, sempre dal Tram, contro l’esito dell’elezione andata in scena nel novembre 2022 quando a difettare fu la presentazione dei candidati entro i termini di tempo e con le modalità previste da leggi e regolamenti. Ripetuta l’elezione tre settimane fa (15 settembre) nel rispetto di quanto sancito dal Tram, dall’urna è scaturito il medesimo risultato di novembre, con l’elezione dunque confermata della sindaca uscente Dorothea Rigonalli e dei quattro municipali Agnese Aspari-Pellanda, Luca Albertini, Andrea Marghitola e Rosilde Gadola. Non eletti invece i due candidati della lista ‘Per Calanca’ Sergio Daldini (in corsa come sindaco) e Giorgio Spadini (in corsa come municipale). Il secondo ricorso, tuttora pendente al Tram, è stato interposto a inizio settembre avendo gli uscenti mancato di firmare le rispettive candidature e di allegare ciascuno almeno cinque proponenti.

‘Crassa violazione delle norme cantonali’

Ora Daldini e Spadini, affiancati dalla loro prima proponente Manuela Tommasini, ravvisano una terza possibile negligenza. Ossia la non corretta gestione dell’Ufficio elettorale la sera del 15 settembre, ufficio presieduto dalla candidata sindaca Dorothea Rigonalli; in più fra gli scrutatori vi erano due persone domiciliate altrove e non aventi diritto di voto nel Comune. Ora, evidenziano i ricorrenti, lo Statuto comunale è silente sulle norme in merito all’organizzazione e allo svolgimento delle elezioni del Municipio. Da qui, a mente dell’avvocato Keller, la necessità di far capo alla Legge sui diritti politici nel Cantone Grigioni. Legge secondo cui un candidato non può essere né membro dell’Ufficio elettorale, né scrutatore. Perciò i ricorrenti ritengono che vi sia stata una “crassa violazione delle norme cantonali”, un “grave caso di incompatibilità”. Grave perché l’ufficio “svolge una funzione molto delicata, ossia quella di vigilare sulle elezioni, di decidere sulla validità delle schede di voto, di determinare il risultato delle elezioni ecc.”.

Annullare anche la non elezione?

La violazione, prosegue il ricorso, implica la nullità dell’elezione “indipendentemente da eventuali censure materiali”. In più, come detto, anche due degli scrutatori, secondo i ricorrenti, non erano abilitati alla funzione poiché domiciliati altrove: “Ergo, anche per essi vale la conclusione secondo cui tutti gli atti che li hanno visti coinvolti sono nulli”. La domanda s'impone: questo vale anche per la non elezione di Daldini e Spadini, i cui voti a favore sono stati contati dal medesimo Ufficio elettorale? L’avvocato Keller ne propone l’elezione, ma il Tram potrebbe pensarla diversamente qualora decidesse che tutta la procedura elettiva va cestinata – compresa la parte dei non eletti – e rifatta da capo.

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