Anche Splügen investe. Il gruppo Artioli: ‘Vogliamo collaborare’

Più passa il tempo, più il progetto Artioli per il rilancio turistico di San Bernardino da 300 milioni di franchi si arricchisce di nuovi spunti che ne consolidano l’importanza strategica e che per vari motivi sono da tenere in seria considerazione. Fra questi, come riportato ieri, citiamo il San Bernardino Lab e gli importanti investimenti previsti a Splügen, ad appena dieci minuti d’auto verso nord dopo il tunnel autostradale. In entrambi i casi la Swiss Alps Sa, di cui l’imprenditore ticinese Stefano Artioli è il titolare, si dichiara pronta ad allacciare dei rapporti. San Bernardino Lab, ricordiamo, è un’iniziativa delle Scuole universitarie professionali dei cantoni Ticino e Grigioni: occupando il vecchio edificio scolastico della località turistica alto mesolcinese mira a fornire – su richiesta – una consulenza scientifica e pratica su temi legati alla sostenibilità nell’arco alpino, siano essi di natura storica, culturale, artistica, paesaggistica, economica o realizzativa. I vari dipartimenti delle due Scuole universitarie affermano di disporre di validi strumenti (esperienza, conoscenza, insegnanti e studenti) per mettere in campo esercizi di approfondimento e consulenza orientati a individuare le migliori soluzioni sostenibili nel lungo termine. Un ottimo terreno di prova potrebbe dunque essere il progetto Artioli destinato a produrre cambiamenti che si preannunciano epocali. «Salutiamo molto positivamente l’avvio del San Bernardino Lab che può rappresentare anche per noi un’occasione di confronto e approfondimento su possibili sinergie», dichiara alla ‘Regione’ il portavoce della Sa, Niccolò Meroni, preannunciando la volontà di chiedere prossimamente un incontro conoscitivo. Una collaborazione che la stessa direttrice del Lab, Barbara Beer, ha indicato martedì in conferenza stampa come «auspicabile».

Più opportunità che concorrenza

Guardando poco oltre il Passo, anche a Splügen come a San Bernardino si praticano lo sci alpino e di fondo. Una meta apprezzata e frequentata ogni inverno anche da molti ticinesi. Qui stanno maturando da un paio d’anni alcuni progetti volti a valorizzare l’offerta turistica migliorando le strutture d’accoglienza (in arrivo un paio fra alberghi e resort) e gli impianti di risalita. A stimolare il cambiamento è l’imprenditore ceco Jan Michal che un anno fa è stato eletto all’unanimità nel Cda della società titolare degli impianti, la Bergbahnen Splügen-Tambo Ag, e che a sua volta ha iscritto a Registro di commercio due società: la Brauerei Splügen Ag (produzione di birra e gestione alberghi) e la Rheinwald Resort Ag il cui scopo è lo sviluppo e la gestione di progetti alberghieri e di villaggi turistici. In questo caso, a differenza di Mesocco, il Comune di Rheinwald è parte integrante della proprietà degli impianti. «Ci siamo già seduti al tavolo con loro – rileva Niccolò Meroni – per avviare un discorso di collaborazione. Crediamo infatti che le sinergie rappresentino un valore aggiunto per entrambe le parti. Noi abbiamo presentato il nostro progetto e loro lo faranno prossimamente con i dettagli di cui non erano in possesso a gennaio quando hanno illustrato le loro intenzioni». Il progetto Artioli si trova insomma a uno stadio più avanzato rispetto a quello di Splügen. A riprova del fatto vi è la seria intenzione, già per il prossimo inverno, di riaprire gli impianti sciistici di Confin la cui stazione di partenza è attualmente sottoposta a restyling, come indicano i ponteggi posati sulle facciate e le imprese al lavoro nella manutenzione e aggiornamento delle parti meccaniche e a fune. Fra le priorità vi è anche la ristrutturazione degli storici alberghi presenti in paese. Passo per passo seguiranno poi resort, albergo con spa pubblica, autorimesse, servizi commerciali e strutture sportive.