Il consigliere di Stato grigionese Marcus Caduff, ospite degli imprenditori, ha elogiato la Regione Moesa (Pil +29% in 10 anni) e il progetto turistico
Rimane alta l’attenzione di Coira nei confronti della zona produttiva della Bassa Mesolcina, in particolare quella di San Vittore, che rappresenta una buona fonte di introiti fiscali e soprattutto una presenza economica in crescita costante, dotata di un potenziale ancora da sviluppare, che assicura occupazione, ricerca, innovazione e sviluppo. Il consigliere di Stato Marcus Caduff, direttore del Dipartimento economia pubblica e socialità, ospite dell’Associazione moesana arti e mestieri (Amam) attiva da tre anni, ha visitato lunedì con i propri collaboratori alcune ditte e incontrato in serata una cinquantina di membri Amam nello stabile occupato dalla Picasso Automotive che sviluppa supercar. Nel suo intervento, snocciolando alcune cifre Caduff ha ribadito che la strategia cantonale volta a rafforzare economia e occupazione nei Grigioni ha sempre sete di superfici, ovviamente nei limiti imposti dalla Confederazione per quanto riguarda pianificazione e sfruttamento del territorio. Un tema sensibile a San Vittore, la cui popolazione riunita in Assemblea a grande maggioranza aveva bocciato nel settembre 2017, in modo vincolante, il progetto cantonale avviato nel 2007 e volto a raddoppiare la zona industriale sfruttando con ulteriori 185mila metri quadrati metà del sedime dell’ex aerodromo di proprietà di Armasuisse.
«La Regione Moesa – ha premesso Caduff – è molto importante per l’economia e la strategia dei Grigioni. Basti pensare che durante l’ultimo decennio il Pil è cresciuto del 29% e il personale occupato del 12%. Si tratta degli incrementi più marcati nel confronto fra le nostre regioni e con la media cantonale e federale». Un quadro positivo che non deve indurre a dormire sugli allori: «Tra le sfide da affrontare in ottica futura c’è sicuramente quella demografica a seguito dell’invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione delle persone attive nel mondo del lavoro. Qui s’inserisce la ricerca di personale qualificato in molti rami: il frontalierato ci dà una mano, e dall’Italia in effetti entrano ogni giorno nei Grigioni 10’000 persone; ma la sfida che abbiamo davanti è strutturale e a lungo termine». In questo ambito la strategia cantonale finora approntata, «ha permesso la creazione di condizioni quadro interessanti sia per le aziende rispetto ad altre piazze economiche, penso ad esempio alle vie di comunicazione laddove la competizione fiscale è limitata; sia per i lavoratori che cercano qualità di vita e ristoro nel nostro bel territorio. Abbiamo insomma diversi assi nella manica, fra cui l’ampliato sostegno cantonale alle famiglie con figli». Sempre dal profilo strategico «intendiamo migliorare la collaborazione col vicino Cantone Ticino e in particolare con la fondazione Agire nel campo delle piccole e medie imprese per quanto riguarda coaching e consulenza».
Un asse storico e irrinunciabile per i Grigioni è inoltre quello turistico: basti pensare che il settore garantisce un terzo dell’indotto globale cantonale. «Un settore nel quale ci vogliono sempre nuove idee e la capacità di assecondare le richieste dei clienti. In questo senso – ha sottolineato il consigliere di Stato – salutiamo positivamente il progetto dell’imprenditore ticinese Stefano Artioli per il rilancio turistico di San Bernardino», che a metà giugno ha ricevuto dalla popolazione di Mesocco ampio sostegno e che nel medio termine intende investire circa 300 milioni di franchi in strutture ricettive e sportive: «Siamo in contatto con i responsabili del progetto e siamo curiosi di vedere quali effetti genererà».
Tornando al tema iniziale, lo spazio a disposizione per le aziende «scarseggia», ha concluso Caduff: «Dobbiamo quindi sfruttare quanto c’è a disposizione. Di fondamentale importanza sono, ovunque, le riserve di terreni. Per i Grigioni, il potenziale di San Vittore assume un'importanza direi strategica. Lo dico in ottica non solo industriale ma anche pensando alla ricerca, all’innovazione e alla formazione». Termini, gli ultimi tre, accolti positivamente dalla sindaca Nicoletta Noi-Togni: «Per il settore prettamente produttivo – spiega interpellata dalla redazione – fa stato la votazione del 2017 e attualmente il Comune può contare su una riserva di terreni liberi e a disposizione ancora ragguardevole, pari a diverse migliaia di metri quadrati. Se il discorso si sposta invece su formazione e ricerca, coinvolgendo le scuole universitarie professionali dei due Cantoni, allora a titolo personale ritengo che varrebbe la pena entrare in materia. Una discussione in tal senso si trova per ora allo stato embrionale e non è ancora stata affrontata dal Municipio».