Grigioni

San Bernardino avrà anche un resort con bagni termali

Il legislativo di Mesocco dovrà dare il suo preavviso sul diritto di compera a favore della società di Stefano Artioli per i terreni in zona Acuforta

L’area dove sarà realizzata la struttura alberghiera dedicata al benessere
(Ti-Press)
2 maggio 2023
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Dopo anni di attesa a San Bernardino dovrebbe concretamente sorgere un resort con strutture alberghiere, bagni termali, centro benessere e autosilo in zona Acuforta. Il prossimo 11 maggio il Consiglio comunale di Mesocco darà infatti il suo preavviso sulla proposta del Municipio di stipulare un diritto di compera a favore della San Bernardino Swiss Alps Sa, guidata dall’imprenditore Stefano Artioli, per i terreni dove dovrebbe sorgere il complesso turistico. Parallelamente anche il Patriziato di Mesocco sottoporrà alla propria assemblea l’approvazione di un diritto di compera per terreni di sua proprietà sempre nello stesso comparto – previsto in particolare lo smantellamento del capannone acque minerali, per realizzare la via di accesso alla struttura; l’edificio principale, di proprietà del Comune, sarà invece mantenuto e valorizzato –. «Siamo soddisfatti di come sta procedendo la collaborazione tra pubblico e privato», afferma fiducioso a ‘laRegione’ il sindaco Mattia Ciocco. È infatti stata riscontrata «la volontà di rilanciare San Bernardino», generando «un indotto a beneficio di tutta la valle che potrà così diventare più attrattiva a livello di posti di lavoro e di opportunità». Il costo dell’operazione di compravendita è di circa 6 milioni di franchi.

Lo sviluppo turistico del comparto Acuforta era parte integrante della revisione parziale della Pianificazione locale (approvata dai cittadini di Mesocco nel 2018 e dal governo grigionese nel 2021) che aveva ripreso i concetti elaborati nel Masterplan turistico sviluppato negli anni precedenti. Pianificazione locale che prevede quindi per il comparto in questione la costruzione di un centro alberghiero dedicato anche al benessere. Per diversi anni le autorità del Comune erano state in contatto con possibili investitori, ma senza successo. Finché è arrivato Stefano Artioli che ha proposto non solo di realizzare dei bagni termali, ma anche di rilanciare l’intero villaggio, ristrutturando alberghi storici, costruendo altre strutture ricettive e, soprattutto, riaprendo gli impianti di risalita di Confin.

Condizioni da rispettare: rinnovo alberghi e riapertura impianti

Le autorità, come detto, sono fiduciose, ma pongono alcune condizioni. Infatti, la sottoscrizione del diritto di compera è vincolato proprio alla concretizzazione di questa visione, ovvero al rinnovo e all’attivazione degli alberghi Casa Pregassona, Ravizza, Brocco e Posta, Suisse, Central, e-room e del complesso Pian Cales – per tutte queste strutture sono state inoltrate le domande di costruzione; se non vi saranno opposizioni il Comune concederà nei prossimi mesi la licenza edilizia –, così come alla rimessa in funzione degli impianti di risalita a partire dalla stagione invernale 2024/2025. San Bernardino Swiss Alps dovrà inoltre presentare un Piano d’area per il comparto Acuforta entro la fine del 2024. Sempre per quanto riguarda il centro termale dovrà essere presentato un progetto unico con almeno 400 posti letto, di cui 200 inseriti in una struttura alberghiera classica (non appartamenti). Inoltre gli spazi adibiti a bagni curativi, Spa e benessere dovranno occupare almeno 1’000 m2 (sono esclusi servizi igienici, docce, spogliatoi e locali accessori). Non da ultimo, la struttura dovrà essere accessibile al pubblico a condizioni e prezzi sostenibili da tutte le classi di visitatori. Nel caso in cui gli impegni e i termini non venissero rispettati, Comune e Patriziato potranno far valere un diritto di ricupera, con indennizzi adeguati.

Ricavato a favore di abitazioni primarie a pigione accessibile

Da parte sua il Comune si impegna a destinare il ricavato della vendita dei fondi per finanziare l'edificazione di abitazioni primarie o di infrastrutture a uso pubblico. Abitazioni primarie che andranno a sostituire quelle attualmente presenti nel comparto e che dovrebbero essere costruite nelle vicinanze, su un terreno attualmente di proprietà della Fondazione Comunità cattolica romana dei SS Pietro e Paolo di Mesocco. In un messaggio separato, il Municipio chiede infatti al legislativo di stanziare 550mila franchi per acquistare questo terreno. «Saranno appartamenti con pigioni accessibili», sottolinea Ciocco, precisando che le strutture faranno capo al Comune che verificherà il loro effettivo utilizzo quale abitazione primaria e non secondaria. In vista della prospettata crescita degli impieghi a San Bernardino, bisognerà infatti «garantire la possibilità alla popolazione di abitare nel luogo in cui lavora», rimarca il sindaco, aggiungendo che il Municipio sta cercando di individuare altre zone a Mesocco da dedicare a questa tipologia di abitazioni.

‘Riaprire Confin nel minor tempo possibile’

Oltre alle autorità comunali, anche il Patriziato ha espresso soddisfazione per la via intrapresa: in un comunicato – diffuso da San Bernardino Swiss Alps – il presidente Geremia Fasani, ritiene infatti che “le proposte messe in campo siano una solida base per il rilancio del villaggio”. Da parte sua Stefano Artioli – pure citato nella nota – sottolinea che la società sta “lavorando all’obiettivo di riaprire gli impianti dell’area di Confin nel minor tempo possibile”, precisando che si sta puntando a una destagionalizzazione, così da offrire “attività per tutto l’anno”. In generale “Il dialogo con le istituzioni è molto positivo" e a livello imprenditoriale "permette di definire rapidamente le strategie volte alla realizzazione del piano generale di rivalorizzazione del villaggio e dell’intero comprensorio”. Insomma, “gli apprezzamenti ricevuti da più parti fanno ben sperare per una prosecuzione rapida e che permetta di rispettare le scadenze”.

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