Il sindaco Attilio Savioni: ‘Se nei prossimi anni riscontreremo risultati concreti e soddisfacenti, non esiteremo a portare il progetto in votazione‘
«Se ci saranno risultati che porteranno benefici alla valle, valuteremo se aderire al Parco Val Calanca». Il sindaco di Castaneda Attilio Savioni, non chiude la porta al parco naturale regionale, approvato lo scorso 29 gennaio dalle Assemblee comunali di Rossa, Calanca, Buseno e Santa Maria con circa il 90% di sì. La fase d’esercizio decennale partirà dunque nel 2024, ma senza Castaneda, l’unico Comune della valle che non ha aderito al progetto. Non è però escluso che un’adesione possa avvenire in futuro.
Quando, nel 2018, iniziò a concretizzarsi l’idea di costituire un parco naturale regionale in Calanca, Castaneda si era detto non interessato (al pari di Santa Maria che poi ha invece cambiato idea). Ma in realtà c’era di più: precedentemente «non ci avevano chiesto di far parte del Parc Adula e questo ci ha dato fastidio», spiega Savioni a ‘laRegione’. Anche perché Castaneda «è proprietario di terreni e alpeggi nella Calanca interna. Ciononostante non ci avevano incluso nel progetto», rileva risentito il sindaco. Ricordiamo che il Parc Adula – progetto di parco nazionale (e non regionale) bocciato in votazione popolare nel novembre del 2016 – comprendeva anche, oltre a Comuni della valle di Blenio e della Surselva, territori del Moesano, in particolare Rossa, Calanca, Buseno, Mesocco e Soazza. Territori dove il sì aveva prevalso a larga maggioranza. E il Parco Val Calanca era nato proprio dalle ceneri del Parc Adula, sostenuto dalla forte adesione registrata nei Comuni mesolcinesi e calanchini coinvolti che avevano così visto sfumare una possibile opportunità di portare nuova linfa a questa zona periferica.
Sulla carta il parco naturale regionale mira infatti proprio a valorizzare il territorio, rafforzando un’economia orientata allo sviluppo sostenibile e promuovendo la cultura così come le tradizioni locali. Anche se negli ultimi anni di ‘apprendistato’ (detti di candidatura) qualcosa è già stato fatto, il progetto partirà a pieno regime nel 2024, quando sarà avviata la fase d’esercizio decennale (ovvero fino al 2033). Insomma, quello che è stato fatto finora non ha convinto del tutto Savioni: «Il recupero di quattro ettari di selva castanile nel Comune di Buseno è stato qualcosa di positivo». Altri eventi invece (come feste popolari o attività dalla durata limitata «non portano a risultati che durano nel tempo». Va detto che il presidente del Parco Val Calanca Graziano Zanardi aveva recentemente definito il sì della popolazione, solo «il primo passo», precisando che ora bisognerà «lavorare in modo concreto sui vari progetti a beneficio della valle».
E infatti il sindaco di Castaneda vuole dapprima vedere cosa porterà il Parco «concretamente al territorio». Sarebbe ad esempio importante «sistemare i sentieri della valle, recuperare altre selve» o promuovere attività economiche. Salvioni auspica dunque che il Parco aiuti a valorizzare il territorio, grazie a progetti che portino risultati tangibili e duraturi. E questo anche «coinvolgendo la popolazione locale che deve però da parte sua mostrarsi attiva e con voglia di fare, dimostrando attaccamento alla valle».
In sostanza sono tutti obiettivi che il primo parco naturale regionale della Svizzera italiana intende raggiungere. Ma questo ovviamente sulla carta: già con il Parc Adula alcuni contrari temevano che gli effetti economici positivi presentati fossero solo false promesse. In quel caso non sapremo mai se effettivamente sarebbe stato così, ma con il Parco Val Calanca le premesse ci sono per effettivamente portare benefici concreti alla popolazione dell’intera valle. «Se i risultati saranno soddisfacenti, non esiteremo a portare l’adesione al Parco in votazione», afferma Savioni, augurando un «buon inizio di lavoro» ai collaboratori del progetto.
Se Castaneda volesse effettivamente entrare a far parte del Parco lo potrà fare solo nel 2028. Tuttavia, evidentemente, l’iter per l’adesione dovrebbe partire almeno uno o due anni prima. Castaneda ha quindi tempo un paio di anni per osservare il lavoro svolto dall’Ente Parco Val Calanca e quindi per lasciarsi eventualmente convincere della bontà del progetto.