Grigioni

L’ex stazione fucina di attività sociali e culturali

La municipale di San Vittore Margherita Gervasoni: ‘L’obiettivo è di farla rientrare nell’opera di riqualifica del paese e collegarla alla ciclopedonale’

(Ti-Press/Crinari)
7 gennaio 2023
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Fulcro delle attività sociali e culturali di San Vittore, sempre più apprezzata dalla popolazione locale. L’ex stazione del comune della Bassa Mesolcina, rimasta in disuso dal 1972, ha infatti trovato nuova linfa grazie alla ristrutturazione (completata nel corso del 2021) dell’edificio una volta di proprietà della Ferrovia retica. Ristrutturazione sostenuta in parte anche dal Canton Grigioni nell’ambito del progetto di riqualifica e valorizzazione delle strutture della linea dismessa Bellinzona-Mesocco. Da settembre 2021 il piano terra dello stabilimento è quindi stato «adibito a mensa scolastica – spiega a ‘laRegione’ la responsabile del Dicastero costruzioni pubbliche, pianificazione, energia e pompieri Margherita Gervasoni –. Il Municipio ha risposto alla necessità di trovare un locale da destinare a refettorio» in considerazione della futura realizzazione del nuovo comparto scolastico. Nemmeno le mamme diurne, fino a quel momento capaci di porre rimedio a questa mancanza, riuscivano infatti più a sostenere il crescente numero di bambini. «In accordo con il ristorante New Star è stato possibile continuare a offrire un’alimentazione sana e variata; le mamme diurne hanno invece assicurato l’accompagnamento di tutti gli alunni». Per l’anno in corso, aggiunge Gervasoni, il Municipio si è affidato per la fornitura di pasti alle scuole elementari di Roveredo in modo da rimpiazzare il sopracitato ristorante, che ha chiuso i battenti. L’edificio è inoltre stato utilizzato da alcune classi per attività pratiche (quali doposcuola) e sportive nonché in qualità di preasilo: «Quest’anno – continua la municipale – l’interesse da parte delle famiglie per questo ultimo servizio è stato minimo. Non è però escluso che in futuro possa essere riproposto in alternativa agli spazi dell’attuale scuola, ormai fuori norma».

Caleidoscopio dalle mille sfaccettature

Fra le altre attività proposte: corsi di danza per bambini piccoli e di campane tibetane (strumento musicale originario della cultura pre-buddista). L’ex stazione ferroviaria, e più precisamente il secondo piano, viene infatti affittata (a una cifra simbolica) su richiesta da associazioni ed enti locali; dall’anno scorso è inoltre a disposizione di tutti per officiare matrimoni civili. Non mancano neppure serate tematiche in occasione, ad esempio, della Giornata internazionale contro la violenza domestica e sulle donne accompagnate fra l’altro da esposizioni. «Il Municipio ha deciso di richiedere le cosiddette panchine gialle ‘Come stai?’ all’Ufficio cantonale salute mentale e di collocarle all’esterno dell’edificio in segno di adesione a questa iniziativa», puntualizza Gervasoni. Fra le differenti riunioni, quelle (talvolta) municipali, parrocchiali e patriziali. «Non è la destinazione definitiva: la costruzione della nuova scuola prevede una sala multiuso e polivalente, adibita pure a mensa. All’epoca già casa comunale, l’ex edificio scolastico potrebbe quindi fungere di nuovo da municipio così da permettere di riunificare l’amministrazione, ora suddivisa in più stabilimenti. Ma questa è ancora musica del futuro, adesso è importante rimediare a questa mancanza legata alle scuole». L’ex stazione tornerebbe così un luogo dedicato ad associazioni culturali e attività, come inizialmente concepito; il pianterreno verrebbe invece destinato a infopoint con vendita di prodotti locali in modo da accrescere la loro popolarità grazie alla pista ciclopedonale intercomunale. «Una soluzione razionale: una volta ultimata la realizzazione del nuovo comparto scolastico, comprendente scuola dell’infanzia, elementare e appunto mensa, la vita collettiva si sposterà di fianco all’ex stazione. Il centro sociale di San Vittore, ora purtroppo inesistente, troverà quindi casa nei pressi dello stabile della ferrovia retica», conclude la municipale. Come detto, però, nulla è ancora stato deciso.

Dal 2005 di proprietà comunale, che ha investito nella ristrutturazione

L’idea di recuperare a livello architettonico, mantenendo comunque la sua componente storica, l’ex stazione di San Vittore aveva incassato una prima battuta d’arresto nel 2018, quando l’Assemblea comunale (con 28 voti favorevoli e altrettanti contrari) decise di bocciare il messaggio municipale che proponeva di ristrutturare l’edificio e convertirlo in infopoint turistico. Un progetto che proponeva inoltre di mettere a disposizione di enti e associazioni locali spazi per riunioni e attività. La pianificazione, e così quella attuale, destinava infatti l’edificio a luogo d’incontro, di aggregazione, con contenuti d’interesse pubblico. Il destino della struttura ferroviaria, risalente a cinquant’anni or sono, non era tuttavia ancora stato deciso: il Municipio non si è infatti perso d’animo, riproponendo un messaggio nel quale chiedeva un credito di 790mila franchi (di cui una parte sussidiati) a favore delle opere necessarie a sistemare lo stabile all’epoca inutilizzato e, peraltro, inserito nell’inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale. Credito, questa volta accolto, che ha così permesso d’integrare la struttura – acquistata nel 2005 dal Comune per 230mila franchi dalla Ferrovia retica – nell’opera di riqualifica del paese e collegarla alla pista ciclopedonale situata lungo la dismessa linea ferroviaria