Durante la premiazione che si è svolta in Estonia (vincitore Museo della Mente dei Paesi Bassi) la struttura grigionese ha ricevuto un prestigioso diploma
Dal 4 all’8 maggio a Tartu, in Estonia, si è svolta la cerimonia di premiazione per il Museo europeo dell’anno 2022 (EYMA). Quale nominato a questo prestigioso premio (in totale sono stati prescelti 60 musei in tutta Europa, cinque dei quali svizzeri di cui due grigionesi su un vasto numero di candidature) c’era anche il Museo Moesano di San Vittore. A vincere il premio principale – che viene attribuito a un museo che dà un contributo importante alla comprensione del mondo e allo sviluppo di nuovi paradigmi e standard professionali – è stato il Museo della Mente dei Paesi Bassi. Il Museo svizzero per i ciechi di Zollikofen ha da parte sua ricevuto un riconoscimento speciale per il suo concetto di ambiente di apprendimento per tutti.
La nomina del Museo Moesano, avvenuta alla fine dello scorso anno, è stata fatta dopo un accurato lavoro di selezione e visite (anche in incognito) da parte dei membri della giuria del premio. Alla conferenza di Tartu, il rappresentante della struttura grigionese, l’architetto Nicola Castelletti, ha potuto presentare il nuovo allestimento della mostra L’Opera dei Magistri moesani a circa 250 rappresentanti dei musei di 27 Paesi europei. Il progetto è stato inserito tra le offerte museografiche impegnate nella valorizzazione della storia e delle identità locali. La mostra racconta infatti l’emigrazione artistica di maestranze provenienti dalle valli Mesolcina e Calanca nel 17° e 18° secolo. Capomastri, stuccatori e architetti hanno infatti contribuito in modo importante alla diffusione del Barocco italiano nell’Europa settentrionale, specialmente in Baviera e in Austria. La giuria ha apprezzato le scelte museografiche e l’approccio interattivo proposto che offrono vari livelli e chiavi di lettura di questa importante eredità artistica. Il diploma ricevuto è un prestigioso riconoscimento per il museo e un motivo d’orgoglio per la comunità locale.
La presenza fra i nominati di un piccolo museo come quello moesano non deve sorprendere perché ben interpreta lo spirito del premio che non si rivolge tanto alle grandi istituzioni delle capitali quanto piuttosto alle coraggiose realtà locali che si dedicano a temi contemporanei sul valore del patrimonio materiale e immateriale delle proprie comunità.