A causa di numerosi dipendenti malati alcune strutture hanno dovuto chiudere o ridurre l’attività. C’è comunque ottimismo per le prime vacanze sportive
Gli alberghi e i ristoranti grigionesi si trovano a corto di personale. L’ondata della variante Omicron ha causato la chiusura parziale o totale di alcune strutture. Hotelleriesuisse Grigioni prevede una “situazione al cardiopalma” per tutto l’inverno.
“Il problema è molto serio”, ha detto il presidente di Hotelleriesuisse Grigioni Ernst Aschi Wyrsch, in risposta alle varie notizie dei media sulla carenza di personale. Il settore aveva già iniziato la stagione con organici ridotti per problemi di reclutamento legati al coronavirus. Ora questi contagi da covid si sommano alle solite malattie invernali.
Nel medesimo tempo, l’industria alberghiera ha registrato un aumento del 20% di ospiti rispetto all’anno precedente. Questo “cocktail” ha impedito al settore di poter funzionare a pieno regime. Secondo Wyrsch, sono poche le strutture che hanno dovuto prendere la decisione di chiudere. Altre sono però state costrette ad annullare eventi importanti come le feste di Capodanno.
Economicamente la situazione non è ancora drammatica. In termini di fatturato il mese di dicembre è risultato molto positivo. Ora, in gennaio, ci troviamo in un periodo più tranquillo.
A questo punto sarà determinante che gli effettivi del personale degli alberghi possano essere rimpolpati adeguatamente in vista dell’ultima decade del mese di gennaio. “se non dovesse essere possibile, gli alberghi ne subirebbero conseguenze molto serie", ha evidenziato il presidente del settore alberghiero retico, aggiungendo che "vivremo una stagione invernale costantemente al cardiopalma”.
Hotelleriesuisse Grigioni chiede a questo punto la riduzione del periodo di quarantena a cinque giorni e l’isolamento a sette giorni. In questo modo, potrebbero essere diminuite le assenze del personale. “Questo ci aiuterebbe molto”, ha sottolineato Wyrsch.
Per il presidente di GastroGrigioni Franz Caluori la situazione non è così drammatica. Nel settore della ristorazione la variante Omicron è presente ovunque. Secondo Caluori, sono dodici i ristoranti grigionesi che hanno dovuto chiudere a causa del personale assente per malattia. Numerose strutture hanno invece limitato parte delle loro attività a causa di uno scarso effettivo di personale. Il problema si presenta in tutto il cantone, in modo più acuto in Engadina e a Davos.
“La situazione non è tuttavia terribile", ha spiegato Caluori all’agenzia di stampa Keystone-ATS. "Sta accadendo proprio nel momento più opportuno, quando la stagione natalizia è terminata e il numero di ospiti è diminuito. Dal punto di vista economico le chiusure attuali sono quindi sostenibili”.
Per quanto riguarda il resto della stagione invernale, il presidente di GastroGrigioni si dichiara ottimista: “Tra due settimane, in occasione delle prime vacanze sportive, dovremo affrontare la prossima sfida. Per allora, l’ondata Omicron dovrebbe placarsi e permetterci una buona ripartenza”.