Bellinzonese

Una via di Bellinzona intitolata ad Amilcare Tonella

Il pediatra di Ravecchia, scomparso nel 2003, si è distinto per il suo impegno nella lotta contro l’abuso sui minori e a sostegno delle vittime

Il sindaco Mario Branda scopre la targa dedicata a questo medico ‘pioniere e innovatore’
(Ti-Press/Gianinazzi)
31 gennaio 2025
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«Pioniere e innovatore». Sono le parole del sindaco Mario Branda riferite ad Amilcare Tonella, pediatra di Ravecchia scomparso prematuramente l’11 febbraio 2003 all’età di soli 59 anni, a cui è stata intitolata una via di Bellinzona, ovvero la parte alta del carrale Bacilieri. La relativa cerimonia si è tenuta oggi, 31 gennaio, alla presenza di oltre un centinaio di persone, fra le quali anche diversi politici comunali e cantonali bellinzonesi. E questo a dimostrazione del fatto che Tonella è stato «una persona molto importante per la nostra Città», ha sottolineato Branda. Nella sua vita si è infatti distinto per il suo impegno nella lotta contro l’abuso sui minori e a sostegno delle vittime. «Ha portato alla luce un tema di cui in passato non si parlava», ha precisato il sindaco. Abusi che «sembrava impossibile potessero verificarsi, eppure capitava. Ci ha quindi obbligati ad affrontare questa tematica triste ma allo stesso tempo molto importante». Ricordiamo che l’intitolazione di una via o di una piazza al dottor Tonella era stata richiesta con una petizione (primo firmatario Michel Venturelli) lanciata nel 2022, e poi spinta anche da un’interpellanza presentata un anno più tardi da Vito Lo Russo, allora consigliere comunale e oggi municipale.

Amilcare Tonella ha speso buona parte della propria esistenza a favore dei più piccoli sia come pediatra nel suo studio – dapprima in viale Portone e poi in piazza Nosetto –, sia come viceprimario di pediatria all’ospedale San Giovanni, cosi come medico alla Culla San Marco e all’Istituto von Mentlen. È inoltre stato presidente della Fondazione foyer Pro Juventute Ticino. Fondazione che dopo la sua scomparsa ha cambiato nome diventando, in sua memoria, la Fondazione Amilcare, oggi presieduta dal figlio Mattia, riprendendo e sviluppando la missione che sin dagli anni 70 l’Associazione ticinese per l’assistenza ai disadattati sociali aveva rivolto alla gestione di foyer familiari e per l’accoglienza e l’educazione di minorenni in difficoltà e trascurati. Nel 1991 aveva inoltre fondato il gruppo regionale dell’Associazione svizzera per la protezione dell’infanzia (Aspi), in seguito divenuto Fondazione della Svizzera italiana per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia, che propone ad adulti e professionisti corsi di formazione e, nelle scuole, programmi di prevenzione che coinvolgono allievi, genitori e docenti. Non da ultimo era stato attivo in molte commissioni, la più nota è forse quella istituita dal Consiglio federale nel 1992 per rispondere alle questioni legate al maltrattamento dei bambini. Il rapporto elaborato allora è diventato un documento di riferimento per le autorità politiche federali e cantonali.

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