Ambientalisti e Ftap temono che con il rinnovo degli impianti di innevamento programmato venga prelevata troppa acqua con ripercussioni sul fiume
Con l’assaggio di neve scesa anche in pianura a fine novembre, bambini e adulti fremono all’idea di mettersi gli sci ai piedi. Fra le mete privilegiate dalle famiglie ticinesi vi è sicuramente Campo Blenio. Stazione sciistica molto apprezzata soprattutto da chi è alla prime armi, ma confrontata, come le altre alle nostre latitudini, con stagioni caratterizzate da precipitazioni nevose sempre più scarse. Proprio per questo un efficiente sistema di innevamento programmato risulta sempre più indispensabile per la sopravvivenza degli impianti, soprattutto quelli situati a media altitudine. A Campo Blenio l’impianto di innevamento programmato è da rinnovare: come già emerso nel 2021, le tubature versano in pessimo stato e dovranno essere sostituite al più presto. Ma il rinnovo è attualmente fermo perché il progetto ‘Campo neve’, inserito in quello più ampio chiamato ‘Campo 365’, ha subìto una battuta d’arresto a causa di un’opposizione presentata da Wwf e Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca (Ftap) alla domanda preliminare di costruzione per il rinnovo dell’impianto d’innevamento pubblicata all’albo comunale un anno fa. A essere contestato è il prelievo dell’acqua che la Società cooperativa impianti turistici Campo Blenio-Ghirone, responsabile della stazione sciistica, intende effettuare per produrre neve artificiale. Finora è sempre stata sfruttata l’acqua del laghetto presente sulle piste, cui si è nel frattempo aggiunta l’idea di prelevare acqua dalla falda per poter innevare in maniera più efficiente nei momenti in cui le temperature sono più basse.
È proprio questo aspetto a preoccupare ambientalisti e pescatori, soprattutto per le ripercussioni che i prelievi potrebbero avere sui deflussi minimi del fiume Brenno già confrontato con lo sfruttamento idroelettrico. «Il nostro obiettivo è poter innevare di più in poco tempo, sfruttando i momenti di maggior freddo», spiega Denis Vanbianchi, direttore degli impianti turistici di Campo Blenio. «Si tratterebbe comunque di momenti puntuali, per un totale di poche giornate nell’arco dell’inverno. E così facendo potremo anche razionalizzare il consumo energetico, perché una produzione di tanta neve in poco tempo è più efficiente rispetto alla situazione attuale in cui siamo costretti a sfruttare tutti i momenti, anche quando non fa così freddo».
Con il nuovo progetto il comparto sciistico si presenterà leggermente ridotto. «In accordo col Cantone è stato deciso di ridurre la superficie innevata artificialmente», ricorda Vanbianchi agganciandosi a quanto già pubblicavamo nel dicembre di un anno fa, quando le opposizioni non si erano ancora palesate. In assenza di neve naturale, si potrà sciare fino in cima allo skilift piccolo e fino a metà dello skilift grande sopra. «Intendiamo concentrare gli sforzi per garantire la possibilità di sciare al nostro target: bambini, famiglie, scuole e principianti. In definitiva la superficie che necessitiamo d’innevare corrisponde a quella più adatta all’apprendimento dello sci. Peraltro saranno anche inserite nuove offerte destinate a questo tipo di clientela», il cosiddetto fun park sciistico.
Una volta risolto il nodo dell’innevamento programmato, la cooperativa è pronta a procedere con la progettazione definitiva anche necessaria all’implementazione delle varie componenti di destagionalizzazione dell’offerta turistica. Dopo il via libera del Consiglio comunale di Blenio nel luglio 2023, il Cantone ha approvato la variante di Piano regolatore dei comparti Campo Blenio e Ghirone necessaria per poter procedere alla realizzazione delle opere. Tra quelle previste citiamo l’ampliamento di Casa Greina con 40 nuovi posti letto, il riordino dei parcheggi e il rifacimento della cupola alpina con tanto di info point, biglietteria, spogliatoi, ristoro e spazi multifunzionali per eventi; come pure tracciati Mtb, un percorso ludico didattico al Pian d’Alnéid, piccole strutture per il soggiorno nella Pineta Saracino, dov’è già presente un parco giochi, giochi d’acqua che valorizzino il fiume Brenno della Greina e, infine, un ostello a Ronco ristrutturando un rustico.