Attualmente, risponde il Municipio, ‘non vi sono segnali di danni irreversibili’ per il viale alberato. La ditta esecutrice si assumerà le eventuali spese
Il Municipio di Lumino risponde all'interpellanza inoltrata lo scorso agosto dal gruppo Rossoverdi e Indipendenti sui lavori fin qui eseguiti sul territorio comunale per la ciclopista prevista tra Lumino e Castione (in quest'ultimo comune il cantiere non è ancora cominciato a causa dei ricorsi di alcuni cittadini tuttora pendenti davanti al Tribunale cantonale amministrativo). Con una serie di domande, i consiglieri comunali chiedevano lumi in merito agli interventi effettuati accanto alla strada cantonale, e in particolare lungo il tratto di 600 metri del viale alberato, sorta di biglietto da visita all'entrata del paese e realizzato in passato con un investimento di 40mila franchi, finanziato per tre quarti da un contributo del Fondo svizzero per il paesaggio. L'atto parlamentare segnalava danni per le radici degli aceri, “tagliate sul lato della ciclabile perché il livello dell’asfalto risultava troppo basso”, con conseguenti rischi per la salute delle piante.
Nella sua riposta, il Municipio riferisce in effetti di aver decretato il blocco provvisorio del cantiere a inizio marzo 2024 proprio a causa dell'ampliamento di alcune sezioni di scavo sotto il tracciato della pista per accogliere la posa di condotte di teleriscaldamento. Lavori non previsti dal progetto ed eseguiti senza che il Comune ne fosse preventivamente informato. “La prima comunicazione ufficiale alla cancelleria riguardante il problema delle radici è arrivata il 7 marzo 2024, a partire dalla quale il Municipio ha adottato i provvedimenti ritenuti necessari a tutela del viale alberato”. A seguito di due perizie ambientali condotte da esperti, “sono stati identificati i rischi per la salute del viale alberato e messe in atto tutte le misure necessarie per proteggere le piante. La situazione – prosegue l'Esecutivo – è stata costantemente monitorata e, attualmente, non vi sono segnali di danni irreversibili”. Si informa poi di aver già ottenuto garanzie scritte che, in caso di eventuali danni o morte delle piante, “queste saranno ripiantumate a spese della ditta esecutrice”. In definitiva il Municipo ritiene di aver “affrontato la questione in modo tempestivo e opportuno nonostante le modifiche inaspettate al progetto”.
Sul versante mesolcinese è invece stata inaugurata a inizio maggio la ciclopista che attraversa i Comuni di San Vittore, Roveredo e Grono, seppur anche in questo caso con tempi dilatati rispetto alla tabella di marcia, a causa di ritardi ed errori. Tratto che dovrebbe congiungersi con la parte ticinese, andando a creare un percorso intercantonale lungo la ex ferrovia retica Bellinzona-Mesocco. Come detto, i lavori tra la stazione Ffs Castione e Lumino sono ancora bloccati dai ricorsi pendenti al Tribunale cantonale amministrativo che chiedono di scegliere un tracciato fuori dall’abitato.