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A Bellinzona la Gestione stoppa il Municipio: ‘Così non va’

All’unanimità la commissione rinvia a gennaio i conti 2025 in rosso e ‘pretende’ un nuovo metodo comune per costruire insieme i preventivi

Patrick Rusconi (Plr), presidente della Gestione
(Ti-Press)
27 novembre 2024
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‘Così non si può più andare avanti, è giunto il momento di far ripartire su nuove basi la costruzione dei preventivi della Città di Bellinzona e relativi approfondimenti bilaterali fra Municipio e Commissione della gestione, evitando il perpetuarsi di una dialogo fra sordi’. Tagliando con l’accetta, con questa motivazione la Gestione all’unanimità ha deciso ieri di comunicare al Consiglio di Stato attraverso l’Ufficio presidenziale del legislativo (via indicata dall’articolo 184 della Loc) il rinvio a gennaio/febbraio della discussione sul Preventivo 2025 che indica un disavanzo record di quasi 14 milioni. Discussione che per legge deve avvenire entro fine dicembre, ma che in casi eccezionali e motivati può slittare. Si attende a questo punto una presa di posizione governativa. Più che altro una formalità, vista la determinazione della Gestione.

‘Raccomandazioni sempre inascoltate’

Mentre all’inizio di questa settimana il sindaco di Lugano ha annunciato una Road Map municipale per uscire dalle ristrettezze finanziarie indicando nei prossimi mesi al Consiglio comunale possibili misure correttive da inserire nel P26, nella Turrita la spinta arriva dal basso. «Il motivo è chiaro e condiviso da tutte le forze politiche presenti nella commissione», spiega alla ‘Regione’ il presidente della Gestione Patrick Rusconi del Plr, lo stesso partito del vicesindaco e capodicastero finanze Fabio Käppeli. ‘Rivoluzione’ dunque all’ombra dei castelli. Una delegittimazione dell’esecutivo guidato dal socialista Mario Branda? «Non è mancanza di fiducia ma un segnale forte. Siamo all’inizio di una legislatura chiave per i progetti della capitale – dettaglia Rusconi – e oltre a ritenere preoccupante il disavanzo è, soprattutto, insoddisfacente il metodo sin qui adottato. Prendere atto, come da prassi, solo a inizio novembre dei dati di preventivo e giungere nel giro di poche settimane a formulare critiche, raccomandazioni e auspici che in definitiva finiscono per non essere ascoltati né applicati dal Municipio, a parte gli emendamenti votati dal plenum, non ci pare un modus operandi virtuoso. Perciò spingiamo per un cambiamento di rotta. E il P25, che ripeto è importantissimo per tutta la legislatura, deve fare da spartiacque. Altrimenti andremo a schiantarci».

‘Si cominci già a gennaio’

D’altronde sono le cifre a parlare chiaro: se da una parte è vero che il capitale proprio della nuova Bellinzona si è consolidato superando i 60 milioni, dall’altra risulta che nel 2017 gli ex Comuni pre-aggregazione indicavano utili complessivi per 17 milioni: «Una differenza di 31 milioni rispetto al disavanzo ora prospettato. Se veramente si punta, come viene ogni volta ripetuto, a un equilibrio delle finanze a breve, medio e lungo termine, bisogna ripartire su altre basi. Noi, come Gestione, lo pretendiamo e confidiamo che il Municipio ci segua sin dal prossimo gennaio». Un taglio deciso col passato dunque. Ma reimpostare come? «Chiediamo che alla costruzione del preventivo dell’anno successivo siano dedicate riunioni regolari nell’arco dei mesi, a cominciare sin da gennaio o febbraio, senza aspettare l’autunno e il consuntivo dell’anno prima che di solito arriva fra maggio e giugno», risponde Rusconi. «Incontri che consentano alla Gestione e al Municipio di confrontarsi concretamente sull’evoluzione delle finanze, degli aspetti fiscali, dei possibili risparmi e degli investimenti.

‘Cantone-Comuni, ma anche in casa nostra’

Nel discorso ha peraltro un peso rilevante il capitolo determinante dei crescenti riversamenti di oneri dal Cantone sui Comuni, i quali anche questa volta incidono parecchio sulle uscite di Bellinzona. «Tuttavia, checché ne dica il Municipio, oltre a questo elemento effettivamente critico che riguarda anche i problematici rapporti fra Consiglio di Stato, Città e Comuni, ve ne sono molti altri che vanno assolutamente risolti in casa nostra. Su questo punto c’è margine per migliorare». A cominciare appunto dal metodo: gli approfondimenti svolti dalla Gestione, attraverso domande scritte e audizioni con sindaco e municipali, «da anni rimangono lettera morta nei vari rapporti che si susseguono in formato copia-incolla. In definitiva il Municipio fa ciò che vuole. Andare avanti così non serve a niente», conclude Rusconi.

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