Bellinzonese

Progettazione del Quartiere Officine: ‘Fretta insensata’

Il gruppo Verdi-Fa chiede al Municipio di Bellinzona perché intende investire senza sapere quale sarà l'esito del ricorso e quanto è inquinato il sedime

20 novembre 2024
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Perché il Municipio di Bellinzona intende investire 250mila franchi nel Quartiere Officine senza sapere quale sarà l'esito del ricorso collettivo al Tribunale amministrativo cantonale (Tram) – contro la decisione formale del Consiglio comunale sulla variante di Piano regolatore – e quanto è inquinato il sedime? È quanto si chiede in sintesi Sara Nisi (prima firmataria) in un'interrogazione a nome del gruppo Verdi-Fa (cofirmatari Lorenza Giorla e Kevin Simao Ograbek), prendendo spunto dal nostro articolo sul tema pubblicato lo scorso 18 novembre. In altre parole si domanda se l'esecutivo non ritiene che "le tante incognite ancora sul tavolo rendano insensato portarsi avanti con una progettazione che rischia di non potersi compiere", reputando dunque questa fretta "insensata".

‘Riconsiderare il comparto per il nuovo ospedale?’

Ricordiamo che malgrado il ricorso al Tram, la Città nel Preventivo 2025 (che indica un disavanzo record di 14 milioni) prevede di investire 250mila franchi per un concorso di progettazione per l’Almenda e un’autorimessa sotterranea nel Quartiere Officine. Oltre a non sapere "per chi e per quanti spazi auto" sarà progettato il parcheggio sotterraneo – visto che "non è ancora stato definito chiaramente cosa si può costruire" –, Nisi fa anche notare che "non sono stati ancora pretesi e/o effettuati studi approfonditi da parte delle autorità cantonali e comunali riguardante la situazione di inquinamento del comparto". Di conseguenza non esiste "una stima dei costi a carico della Città per una eventuale bonifica del sedime". Riferendosi poi ai dubbi pianificatori emersi alla Saleggina per la costruzione del nuovo ospedale – un parere dell'Ufficio giuridico del Dipartimento del territorio indica una non edificabilità, a meno che non si rendano non edificabili 100mila metri quadrati attualmente edificabili nel comprensorio di Bellinzona –, chiede poi al Municipio se non intenda "riconsiderare il comparto Officine (stato di inquinamento del sedime permettendo) per l’eventuale edificazione" del nosocomio.

‘Case anziani: Dove saranno collocati gli ospiti in caso di ristrutturazioni?’

Nel nostro articolo riferivamo anche dei previsti 150mila franchi per uno studio di fattibilità e un concorso di architettura per una nuova casa anziani (le valutazioni su alcuni terreni sarebbero a buon punto) che andrebbe a sostituire Casa Greina, non più ristrutturabile né ampliabile essendo impossibile collocare gli ospiti in altre case anziani della regione durante l’eventuale cantiere. Una spiegazione che però no convince il gruppo Verdi-Fa: "Non sappiamo quale sia il mandato del concorso; se sia già stata decisa la costruzione a nuovo oppure se i progettisti potrebbero portare soluzioni alternative come ad esempio la realizzazione di una struttura prefabbricata provvisoria così da poter costruire ex-novo sulla struttura già esistente". Un’ipotesi, quest'ultima, che "preserverebbe un eventuale sedime non ancora edificato da un ulteriore urbanizzazione". Nisi chiede quindi "quanti e quali sono i mappali che potrebbero entrare in linea di conto per una nuova casa anziani", qual è il mandato per quanto riguarda il concorso di architettura, se "si è già deciso per l’edificazione a nuovo permanente" e se "i progettisti potrebbero proporre soluzioni alternative come un’edificazione provvisoria (prefabbricato) e l’effettiva costruzione ex-novo". Domanda inoltre se "il Municipio potrebbe appoggiarsi a strutture per anziani esterne alla Città per il periodo dei lavori" e "quale sarà il futuro dello stabile attualmente occupato" qualora la nuova casa anziani sorgerà su un altro terreno. Fa infine notare che "tutte le case per anziani del distretto avranno prima o poi lo stesso problema della Greina, ovvero collocare gli ospiti altrove per risanare lo stabile". Chiede quindi se l’esecutivo "ha preso contatti con altri Comuni per immaginare assieme una struttura comune di appoggio dove gli ospiti delle case anziani da risanare possano essere accolti".

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