A sette anni dall’aggregazione si è presentato un gruppo promotore: al via l’iter per l’istituzione. Problemi nel terreno del futuro nuovo ecocentro
Idea finora mai maturata ma che nelle ultime settimane ha trovato terreno fertile. Parliamo dei lavori preparatori in corso a Gudo per costituire anche qui – come già fatto in altre nove località – un’associazione di quartiere che faccia da collettore fra la popolazione e l’autorità cittadina di Bellinzona. Un’esigenza poco sentita dall’aggregazione (2017) a oggi nel quartiere più occidentale della capitale, che non ha mai risposto presente nemmeno quando il Municipio nel 2022 aveva tentato invano di proporre la soluzione minima della commissione di quartiere. Ora a farsi promotrice di un primo incontro pubblico tenutosi questo lunedì in collaborazione col Servizio quartieri comunale, è la Pro Gudo che da lungo tempo organizza con successo eventi dedicati alla collettività. Presente in sala, unico rappresentante del Municipio, il sindaco Mario Branda che ha salutato positivamente l’iniziativa e l’interesse dei presenti confidando che «possa fare da stimolo ai pure sprovvisti Sementina e Monte Carasso». Idem la vecchia città, sede delle autorità e perciò facilmente avvicinabili e coinvolgibili.
Oltre al presidente della Pro, Claudio Gnesa, il gruppo promotore è composto da Andrea Del Bello, Roberto Fanin e Martino Grossi. Gli ultimi tre si sono messi a disposizione per costituire il primo comitato e in sala è subito emerso l’interesse di altre persone a farne parte. Sarà ora allestita una bozza dello statuto e fissata la data dell'assemblea costitutiva (primi mesi 2025) da organizzare in collaborazione col Servizio quartieri. Il cui responsabile, Roberto Tamagni, ha rimarcato la positiva esperienza sin qui fatta nei quartieri provvisti: «Coinvolgere i comitati e presentare loro i progetti locali permette d'individuare subito eventuali migliorie con un approccio pragmatico». Infatti per regolamento il Municipio è tenuto a consultare le associazioni di quartiere in presenza di progetti importanti e a sottoporre loro annualmente i rispettivi piani delle opere. Oltre al contributo finanziario annuo comunale, che per Gudo ammonterebbe a 2’331 franchi, è inoltre garantito un supporto operativo al comitato. Che a sua volta convoca l'assemblea almeno una volta all’anno.
Ma l’associazione – ha chiesto qualcuno – ha davvero un potere contrattuale? Le sue richieste vengono ascoltate e portate avanti? «Proprio perché sappiamo che scaturisce da approcci condivisi, ha sempre importanza per noi ciò che ci viene sottoposto dai comitati», ha assicurato Tamagni. Quanto fatto negli altri quartieri lo dimostra, sebbene non è detto che tutte le suggestioni ottengano una risposta immediata, concreta e positiva. «È importante per il Municipio – ha chiarito il sindaco – avere sul territorio antenne di riferimento e interlocutori in grado di raccogliere, elaborare e trasmettergli suggestioni e attese locali. In alcuni quartieri le associazioni hanno anche ripreso iniziative organizzate in precedenza dai vecchi Comuni, o ne organizzano di nuove». Ciò che arricchisce la vita sociale, culturale e comunitaria e rafforza l’identità locale.
Quanto ai progetti, sono stati portati gli esempi virtuosi di Claro e Giubiasco. Nel primo caso l’associazione di quartiere anni fa aveva promosso una consultazione sull’ubicazione dello sportello postale quando il ‘gigante giallo’ aveva comunicato la volontà di chiudere la filiale; la popolazione aveva indicato di preferire uno sportello gestito dalla Città nell’ex palazzo comunale. E così è andata. Nel secondo caso l’associazione di quartiere ha promosso una raccolta fotografica e storica del Borghetto coinvolgendo gli allievi; inoltre insieme alla locale società dei commercianti ha chiesto e ottenuto dal Municipio la sospensione di alcune misure viarie limitanti, previste sin d’ora nel contesto del semisvincolo, in attesa di un’analisi approfondita sui suoi effetti sulla circolazione stradale nell’intero comprensorio di Giubiasco (decisione che ha però già innescato la reazione della sinistra contraria a iniziative di questo tipo che vanno contro quanto già da lungo tempo previsto).
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Il terreno patriziale preposto ad accogliere il nuovo ecocentro
Anche a Gudo i temi non mancano. Uno fra tanti, citato in sala, è il centro rifiuti: in attesa di quello nuovo previsto in località Sotto San Nazzaro fra la strada cantonale e il parco giochi su un terreno di proprietà patriziale, l’ecocentro provvisorio realizzato al margine est di via alla Chiesa subisce frequentemente un utilizzo improprio da parte di utenti che irrispettosi delle regole lasciano abusivamente materiale di ogni genere. Tocca poi agli operai comunali farsene carico. Va da sé che la videosorveglianza (già presente in altre strutture simili della città) permetterebbe di risolvere da sola il problema e punire gli incivili. Il sindaco ha comunque chiarito che quello nuovo dovrebbe vedere la luce nel 2026 e non prima essendo emerso un inghippo, ossia la necessità di risanare il fondo che figura nel catasto cantonale dei siti inquinati avendo ospitato fra il 1993 e il 1999 una discarica autorizzata di materiale di scavo e rifiuti edili per un volume di 160mila metri cubi. Il sito è classificato nel catasto come “inquinato”, ma si aggiunge che “non sono prevedibili effetti dannosi o molesti”. A ogni modo la spesa aggiuntiva a carico del Comune ammonta a diverse centinaia di migliaia di franchi «anche perché è necessario compattare il suolo su cui sorgeranno le strutture», chiarisce il municipale Henrik Bang, capodicastero opere pubbliche: «L’attuale prato occupa una superficie che, se non debitamente preparata in profondità, non sarebbe in grado di sopportare il peso dell’ecocentro stesso e dei camion che portano i container». Quindi la tabella di marcia indica nel 2025 la richiesta di credito al Consiglio comunale e nel 2026 la realizzazione e messa in esercizio. Fra i temi emersi in passato ma poi spariti dal radar figura, ricordiamo, il progetto di una nuova piazza al Centro civico. Tema, par di capire, di pertinenza della futura associazione di quartiere. Chi fosse interessato a far parte del comitato contatti il Servizio quartieri allo 058 203 11 60 o quartieri@bellinzona.ch.