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Un libro in dialetto per non dimenticare le radici

Silvano Codiroli, autore di contributi sul settimanale di Bellinzona La Stadera, ha raccolto oltre cento dei suoi scritti in un volume fresco di stampa

L’autore Silvano Codiroli
6 novembre 2024
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Il dialetto ticinese è un patrimonio da difendere, una testimonianza viva di un passato contadino e delle radici di questo territorio. È con questa convinzione che Silvano Codiroli, spronato da Frediano Zanetti, direttore de La Stadera dal 2002 e da Franco Lazzarotto, già autore di una rubrica in dialetto sul settimanale cittadino, ha recentemente pubblicato il suo ‘Radìs. Per mia dismentigàss da dùva a sémm vegnü’. Una raccolta di circa trecento pagine di oltre cento scritti in dialetto, che l’autore inizialmente intendeva regalare unicamente ai suoi famigliari. «Ma poi gli ho consigliato di andare oltre, così da avvicinare un pubblico certamente di nicchia, ma di amici appassionati del nostro dialetto che sono moltissimi. Silvano ha raccolto la sfida e ha selezionato le cose migliori dei suoi numerosissimi articoli e così è nato il libro», spiega Frediano Zanetti durante un incontro con i media. Ed è proprio nella seconda pagina della Stadera, nella rubrica ‘Un patrizi al mercaa’, che Codiroli, firmandosi ‘Silco’, pubblica regolarmente i suoi contributi su temi del passato, ricordi di fatti avvenuti in paese ma anche su questioni legate alla quotidianità. «Questo libro è una raccolta di riflessioni di una persona che ha vissuto in Valle Morobbia, una narrazione di fatti accaduti dall’ultima guerra ad oggi. Ho deciso di raccoglierli in un libro, senza grandi pretese ma con semplicità e nella speranza di essere capito», afferma Silvano Codiroli che in passato ha già pubblicato ‘Il sapore del tempo e una raccolta di poesie in dialetto intitolata ‘Pensieri con le ali’. «Radìs è un libro prezioso perché oggi è assolutamente necessario insistere sul dialetto per non perdere il nostro passato», evidenzia Marco Brenni, ex presidente del Tribunale di espropriazione, che si è occupato della rilettura e correzione dei testi.

Un patrimonio da tutelare

«Ho passato una vita immerso nel dialetto, l’ho sempre considerato la mia lingua del cuore ma anche un tesoro da preservare», osserva dal canto suo Franco Lazzarotto. «Ringrazio quindi Silvano per questo documento che resterà nel tempo». Legato al dialetto è anche Mario Branda, sindaco della città di Bellinzona, che pur non avendolo appreso in famiglia lo ha incontrato sui banchi di scuola. «Ricordo che il mio compagno di banco aveva insistito affinché lo imparassi in modo che potessi essere appieno partecipe della vita della classe», racconta. «Se c’è una cosa che i luganesi ci invidiano è che molti bellinzonesi parlano ancora dialetto. Lo vediamo al mercato ma anche alle riunioni, fa ancora parte della vita delle persone», fa presente il sindaco.

La nuova pubblicazione non sarà reperibile nelle librerie ma sarà l’autore stesso a occuparsi di spedirla a coloro che ne vorranno una copia. L’opera si potrà trovare presso la macelleria Marsa in via San Gottardo a Bellinzona, nei negozi Buletti in città e nella Bottega della Valle a Pianezzo. Il costo del libro, spedizione compresa, è di 30 franchi. Una volta dedotte le spese di stampa e spedizione, l’autore offrirà tutto il rimanente a società della Valle Morobbia e alle scuole elementari.

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