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Altri 25 licenziamenti alla Imerys di Bodio e Bironico

Dopo i 13 di un anno fa e i sei d’inizio 2023, il gruppo taglia ancora. Colpiti soprattutto gli amministrativi. Chiesto il lavoro ridotto

La fabbrica di Bodio
(Ti-Press)
6 novembre 2024
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Altri 25 licenziamenti in vista alla Imerys di Bodio con filiale a Bironico dove si concentrano amministrazione, sviluppo e parte della direzione. Dopo la ventina di disdette annunciata un anno fa e poi concretizzatasi lo scorso dicembre in 13 tagli a seguito della procedura di consultazione con le parti sociali, ora è in arrivo un altro provvedimento drastico i cui dettagli sono stati comunicati stamane dal gruppo leader mondiale nella produzione di grafite, la Imerys Graphite & Carbon Switzerland Sa. Il problema di esubero si è palesato negli ultimi mesi. Un duro colpo per l'occupazione nel settore industriale delle Tre Valli. Altri sei impieghi, ricordiamo, erano stati tagliati all'inizio del 2023 mentre nel 2018 quattordici rinunce erano state giustificate con una riorganizzazione volta a ridurre i costi.

L'86% è domiciliato in Ticino

Il gruppo francese ha siti produttivi anche in Canada, Belgio, Giappone e Cina e in Ticino conta 227 dipendenti, di cui 123 fra dirigenti e amministrativi e 104 produttivi, compresi sei apprendisti. La stragrande maggioranza, ossia 196 persone che corrispondono all'86% del totale, è domiciliata in Ticino; gli altri sono frontalieri o dirigenti esteri. Il settore che sarà maggiormente colpito dal taglio è quello amministrativo, con forze equamente suddivise fra i siti di Bodio e Bironico.

Cambiamenti organizzativi e strutturali

Tornando a oggi, questa mattina i vertici del gruppo hanno comunicato l’avvio della procedura di consultazione che prevede il coinvolgimento dei rappresentanti del personale per un periodo non superiore ai 18 giorni. Non è quindi escluso che i 25 posti annunciati possano nel frattempo ridursi di qualche unità, come appunto successo un anno fa, in particolare facendo leva sulla possibilità del lavoro ridotto, di cui si è fatta richiesta alle autorità cantonali. All'origine della decisione vi sarebbero cambiamenti organizzativi e strutturali e organizzativi ritenuti necessari dalla dirigenza. Come previsto dalle procedure legali, della decisione sono state informate le parti sociali del Contratto collettivo di lavoro dell’industria metalmeccanica ed elettrica. Ossia i sindacati Ocst e Unia.

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