Inoltrate le domande di costruzione per un percorso per handbike tra Airolo e Ronco Bedretto e un sentiero percorribile con le carrozzine sul San Gottardo
Dall’Alta Leventina giunge notizia di due progetti finalizzati a incentivare l’inclusione e il contatto con la montagna per le persone con disabilità. Tra Ronco Bedretto e Airolo c’è l’intenzione di creare un itinerario ciclabile per handbike, mentre sul Passo del San Gottardo si delinea la realizzazione di un sentiero pensato per essere percorso con le carrozzine. Per entrambe le opere siamo al punto dell’inoltro delle domande di costruzione, depositate presso i Comuni di Airolo e Bedretto.
Promotrice del tracciato per mountain bike è l’Associazione Ti-Rex fondata nel 2018 dall’atleta paralimpico Murat Pelit. Assocazione con sede a Nante che si occupa di promuovere la pratica di discipline sportive come handbike, monosci, dualsci, wakeboard e parapendio da parte di persone con difficoltà motorie. Organizza eventi, noleggia e vende materiale specializzato, come ad esempio le speciali mountain bike a tre ruote, elettriche e non, che sfruttano la propulsione fornita dalle braccia. Contattato dalla redazione, il 42enne di Stabio spiega che – dopo l’inaugurazione nel 2021 di un breve circuito al Serpiano – il desiderio di finalmente vedere nascere in Ticino un vero e proprio percorso adatto alle handbike è stato accolto positivamente dall’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat) e dai municipi di Airolo e Bedretto, i quali hanno garantito un loro sostegno.
L’obiettivo è di offrire un itinerario di una trentina di chilometri, da percorrere in circa 4 ore, con inizio dalla zona della partenza degli impianti sciistici di Airolo, per poi salire tramite le strade collinari verso Nante e Pesciüm. Da qui il tracciato sfrutterebbe il sentiero per mountain bike già presente, il numero 390 sulla mappa di Svizzera Mobile denominato Alpi Bedretto Bike. Si prevede infatti di allargare il percorso esistente per consentire il passaggio in sicurezza anche delle speciali biciclette, larghe circa un metro. Da Pesciüm (eventualmente raggiungibile anche con la funivia per chi vorrà evitare la prima salita) il sentiero si snoda in quota attraverso i diversi alpeggi e i boschi di larice. Raggiunto il paese di Ronco Bedretto, comincerà la discesa verso Airolo grazie alla realizzazione di una nuova traccia che integrerà anche il percorso 390, evitando così di transitare sulla strada asfaltata e percorsa anche da veicoli, come avviene attualmente. «Non vogliamo farci scappare questa occasione: la realizzazione di un sentiero adatto alle handbike, in alta quota e così lungo, sarebbe una prima a livello nazionale, e credo anche europeo – afferma Pelit –. Si offrirebbe la possibilità di tornare in montagna, in piena sicurezza, a persone che magari non ci vanno da una vita. Sarebbe un percorso adatto a tutti, anche a chi non ha mai utilizzato una handbike e non ha una forma fisica perfetta. Il nostro obiettivo sarebbe di creare un’offerta inclusiva al 100%, con possibilità anche per le persone senza difficoltà motorie di noleggiare le handbike ad Airolo». Oltre ai possibili contribuiti dei Comuni e dell’Otr-Bat, per finanziare l’opera l’associazione si è messa alla ricerca di sponsor e sta valutando l’avvio di una raccolta fondi. A fungere da istante della domanda di costruzione è l’Otr-Bat, che riconosce l’importanza dell’inclusione e della socialità nella propria missione di promotore turistico.
Otr-Bat che segue da vicino ed è pronto a sostenere anche il progetto previsto sul Passo del San Gottardo dove, proprio in prossimità dell’ospizio e dei due musei (Sasso San Gottardo e Museo storico), è prevista la realizzazione di un percorso attorno ai laghetti presenti, pensato specialmente per persone con disabilità tramite l’utilizzo di carrozzine (ideale anche alle famiglie con passeggini). Istante della domanda di costruzione è l’esperto di sentieri escursionistici Paul Dubacher, già promotore del Sentiero delle quattro sorgenti, itinerario da percorrere a tappe attorno al massiccio del San Gottardo inaugurato nel 2012.
L’iniziativa è stata condivisa con Procap (l’Associazione nazionale per persone con handicap) e il Centro svizzero specializzato in architettura senza ostacoli, i quali hanno fornito le proprie considerazioni che hanno portato a un affinamento del progetto. Nella relazione tecnica, allegata alla domanda di costruzione, viene indicato che è stato valutato attentamente l’aspetto dell’inserimento del percorso nel delicato paesaggio del Passo, evitando ad esempio di interferire sulla vecchia strada della Tremola e apportando correttivi come la realizzazione di passerelle per non causare danni alle riserve naturali presenti. Si annuncia un percorso in asfalto laminato di 1,3 chilometri completamente dedicato alle carrozzelle, con aree di sosta munite di tavoli e panchine. Si prevede di realizzare il sentiero entro i prossimi due anni. L’opera ha raccolto il benestare anche della Fondazione Cerebral che si occupa di bambini affetti da paralisi cerebrale.