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Saleggina e edificabilità ospedale, il tema era stato indicato

Nel dibattito in Gran Consiglio (2021) sull’acquisto del terreno alcuni deputati avevano avanzato dubbi e riserve. Non il Consiglio di Stato

In sintesi:
  • Il parere giuridico del Dt rischia di rappresentare una brusca frenata per il progetto
  • Presentata un'interpellanza al governo
(Ti-Press)
3 novembre 2024
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Un parere giuridico emerso all'interno del Dipartimento del territorio (Dt) condiziona la realizzazione del nuovo Ospedale regionale di Bellinzona nel comparto della Saleggina a un dezonamento di 100mila metri in un'area edificabile sul territorio comunale. Inoltre le conclusioni del rapporto di 21 pagine indicano che l'iter dev'essere gestito dal Cantone e il futuro nosocomio deve passare da regionale a cantonale. Tutto ciò per evitare di andare contro le disposizioni federali e in particolare l’approccio irremovibile della Confederazione in materia di zone edificabili e il loro dimensionamento.

Come anticipato sabato da ‘laRegione’, il parere giuridico del Dt rischia di rappresentare una brusca frenata per il progetto ‘Il profumo dei tigli’, disegnato dagli architetti Arnaboldi & Gaggini e che prevede un investimento iniziale di 380 milioni. Tema di disaccordo è la “natura non edificabile delle zone per scopi pubblici che compongono la maggior parte del comparto”. Considerando l’ubicazione ai margini dell’agglomerato, nonché l’utilizzo finora in gran parte militare (stand di tiro e area istruzione delle truppe) e per lo svago, il parere giuridico giunge alla conclusione che sia da ritenere “esterno alla zona edificabile”. Se Città e Cantone ritenevano già edificabili quasi 107mila metri quadrati, il parere giuridico ha mostrato pollice verso per un totale di 99'200. Le conclusioni dell'Ufficio giuridico del Dt – parere arrivato in estate e richiesto dall'Ente ospedaliero cantonale e dal Municipio per approfondire le procedure pianificatorie e individuare quella meglio applicabile – stanno suscitando timori e perplessità tra i vari attori coinvolti. L'esecutivo cittadino sembra intenzionato a chiedere una controperizia, mentre non è nota la posizione del Dt e se intenda fare proprio il parere giudico o quantomeno una parte di esso.

‘Indici edificatori non paragonabili’

In attesa di conoscere le reali intenzioni del Dt, ciò che è certo è che cinque deputati avevano sollevato dubbi e riserve nell'aprile 2021 durante il dibattito in Gran Consiglio per la concessione dei 16 milioni necessari al Cantone per comprare il terreno di proprietà dell'Esercito (credito approvato con 80 sì, due no e due astenuti). In un clima di convinzione quasi generale, Maura Mossi Nembrini (Più Donne) manifestava al Consiglio di Stato l'esigenza di chiarire alcuni aspetti: “Per prima cosa la zona militare della Saleggina è, a oggi, pianificata come attrezzature pubbliche per piazza d'esercitazione. Queste piazze consistono per l'essenziale in una zona sbarrata che contiene per lo più poche costruzioni e pochi impianti. Per quanto riguarda gli indici edificatori, non possono quindi essere paragonate a quelle dell'edificazione di un ospedale con 500 posti letto ed è, contrariamente a quanto detto, necessaria una variante di Piano regolatore, poiché il contenuto è diverso”.

‘Dovrà sottostare ad altra procedura’

Intervenuta a nome del gruppo dei Verdi, Samantha Bourgoin (Verdi) invitava alla cautela nel dare per scontata la costruzione del nuovo ospedale su quei terreni: “Se è vero che la Saleggina è indicata come una soluzione idonea per lo spostamento dell'ospedale di Bellinzona, è anche vero che il cambiamento di destinazione dovrà comunque sottostare ad altra procedura rispetto alle modifiche pianificatorie che richiedono l'avvio delle varianti di Pr che interessano i Comuni di Pollegio e di Bellinzona”. Anche Marco Noi (Verdi) aveva mostrato delle riserve: “Sosterrò il messaggio, ma dev'essere chiaro che con ciò non si vuole sdoganare l'eventuale collocazione dell'Ospedale regionale di Bellinzona alla Saleggina. Ritengo che se c'è qualcosa che manca nel mosaico sia proprio la discussione sul grosso tassello dell'ospedale e della sua collocazione, una discussione ancora tutta da fare, contemplando tutte le possibilità e tutte le questioni legate alla pianificazione ospedaliera cantonale”.

‘L'ente pubblico lavori in base alla Lpt’

Anche i deputati Giovanni Berardi (Centro) e Sem Genini (Lega) avevano manifestato dubbi: entrambi professionisti del settore primario, avevano infine espresso voto contrario anche per vicinanza con l'agricoltore che alla Saleggina gestisce 200mila metri di terreno agricolo. “Credo che l'ente pubblico, anche per progetti di grande importanza, dovrebbe essere d'esempio e lavorare seguendo il principio dello sviluppo centripeto in base alla Legge federale sulla pianificazione del territorio”, aveva affermato Berardi. Dal canto suo Genini si chiedeva “se l'ubicazione prescelta per il nuovo ospedale, un'oasi di verde nel comprensorio della capitale, sia adatta e giusta. Ci sono spesso interessi superiori che vanno a discapito del verde e dell'agricoltura”. Intervenuto durante il dibattito, il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni (Di) Norman Gobbi non aveva evidenziato dubbi o riserve sulla concreta edificabilità del terreno e sulla necessità di compensare 100mila metri, di cui si parla invece oggi.

INTERPELLANZA

‘Dobbiamo aspettarci sorprese anche per i comparti Officine e Ferriere?’

Non è mancata la reazione politica a quanto pubblicato sabato. “Questa notizia come un fulmine a ciel sereno è preoccupante per la Città di Bellinzona”, premette nella sua interpellanza al Consiglio di Stato il deputato nonché consigliere comunale Patrick Rusconi (Plr), il quale formula una serie di domande: “Se dovesse divenire progetto cantonale il dezonamento rimarrà comunale? O si allargherà su tutto il territorio? Con che criterio si sceglieranno le zone di compensazione? Come sarà calcolato il risarcimento? Al momento dell’acquisto è stato approfondito l’aspetto compensazione? Nella trattativa con la Confederazione il CdS ha espresso la valenza di utilizzare tale sedime per scopo pubblico?”. Rusconi tira in ballo anche due altri progetti promossi a Bellinzona, ovvero lo sviluppo del nuovo quartiere che nascerà al posto delle Officine Ffs e quello del comparto Ferriere a Giubiasco. “Dobbiamo aspettarci delle sorprese? Bisognerà anche qui dezonare?”. Finora il Municipio ha sempre detto no; parola al governo.

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