La lapide con incisa la citazione del ‘Guglielmo Tell’ di Schiller è caduta la scorsa estate, spezzandosi. Sarà riposata dopo il restauro del basamento
“Esser vogliamo un indiviso popolo di fratelli, eternamente stretti nella sventura e nel periglio. Liberi come gli avi e pria la morte che, vivendo, il servaggio”. Si tratta di una citazione del giuramento del Grütli tratta dal dramma del poeta tedesco Friedrich Schiller ‘Guglielmo Tell’ scolpita su una lapide posta alla base dell’obelisco in piazza Indipendenza a Bellinzona. Lapide che tuttavia al momento è scomparsa. Infatti durante l’estate “la disgregazione della cornice, nella quale era incastonata, ne ha provocato il distacco e la caduta”, ci fanno sapere dal Servizio monumenti dell’Ufficio beni culturali del Cantone. Cantone che è anche proprietario del monumento, realizzato nel 1903 in occasione del centenario dell’indipendenza del Canton Ticino. “I due pezzi della lastra sono stati prontamente recuperati e depositati in attesa di essere ricollocati dopo il restauro del basamento”.
Il monumento alto 13,5 metri è stato realizzato dallo scultore di Stabio Natale Albisetti e dall’architetto zurighese Armand Neukomm per celebrare i cent’anni dall’Atto di Mediazione di Napoleone che rese il Ticino un cantone libero e autonomo, parte della moderna Confederazione. E infatti sull’obelisco sono scolpiti gli anni 1803 e il 1903, così come gli stemmi dei Cantoni che allora facevano parte della Confederazione. Obelisco, realizzato in granito chiaro della Valle Verzasca, che si erge su un basamento in ‘Castione Nero’ o ‘Castione scuro’ (un tipo di marmo proveniente dalle cave di Castione). Il monumento, dopo la sua inaugurazione avvenuta più precisamente il 10 settembre 1903, diede anche il nome attuale alla piazza (Indipendenza), fino ad allora chiamata San Rocco, in riferimento alla chiesa realizzata nel 1330, ampliata nel 1478 e successivamente restaurata.
Il problema riscontrato dal Servizio monumenti è da ricondurre al basamento “che si presenta localmente degradato e deformato”. E proprio questa degradazione ha provocato il distacco della lapide in diabase (una roccia magmatica) che “cadendo si è spezzata” comunque in maniera tale da poter essere ricomposta. Per quanto riguarda le possibili cause, sono in corso verifiche per determinarle. Verifiche che riguardano anche “l’incidenza del sistema d’irrigazione automatica dell’aiuola, posato negli scorsi anni dal Comune di Bellinzona”. Seppur si tratti al momento solo di un’ipotesi, il Cantone ha comunque precauzionalmente chiesto alla Città “di spegnere l’impianto, che giornalmente apportava tanta acqua a ridosso del monumento”. In ogni caso il Servizio monumenti sta “organizzando i necessari lavori di restauro tramite il coinvolgimento di un restauratore con esperienza in questo ambito”. Per quanto riguarda la tempistica, “i lavori potranno verosimilmente essere eseguiti dopo l’inverno”.