La presentazione dello studio condotta da Marco Nardone (Università di Ginevra) avrà luogo nell’istituto di Bellinzona giovedì 3 ottobre dalle 14 alle 16
Dare voce a bambini dimenticati che prima degli anni 60 avevano subìto un collocamento coatto all'istituto von Mentlen di Bellinzona. È questa in estrema sintesi l’obiettivo della ricerca intitolata ‘Bisogna portare alla luce queste sofferenze!’ svolta da Marco Nardone dell'Università di Ginevra, che ha potuto beneficiare della collaborazione dell'istituto stesso: tramite la documentazione presente negli archivi è stato possibile raggiungere alcuni ex ospiti che hanno accettato di raccontare la loro dolorosa esperienza. La presentazione dello studio avrà luogo giovedì 3 ottobre dalle 14 alle 16 proprio nella sede del Centro educativo minorile (Cem) von Mentlen a Bellinzona (via A. Gallino 4). Dopo l’introduzione affidata a Vito Lo Russo (direttore) e Aurelio Crivelli, entrambi del Cem, saranno proiettati estratti delle testimonianze filmate. In seguito sarà presentato lo studio ‘Bisogna portare alla luce queste sofferenze! - I collocamenti coatti all’istituto von Mentlen di Bellinzna (1932-1962)’ di Marco Nardone, per poi concludere con una discussione con il pubblico affidata al professor Sandro Cattacin dell'Università di Ginevra. L'evento è aperto al pubblico: per confermare la propria presenza scrivere a segreteria@istvonmentlen.ch.
Ricordiamo che fino al 1981 in Svizzera, Ticino compreso, lo Stato strappava ai genitori bambini ‘illegittimi’, orfani, figli di donne sole, povere o di etnia nomade, per poi ‘dimenticarli’ in istituti, dove molti sono stati maltrattati, abusati, calpestati nella loro identità. «Oggi il von Mentlen è un luogo sicuro per i bambini, pensavo lo fosse sempre stato», ci aveva detto Vito Lo Russo nel 2021, quando ‘laRegione’ aveva riferito proprio di questa ricerca in corso. «Non vogliamo chiudere gli occhi, ma metterci a nudo, analizzeremo con onestà che cosa succedeva prima del 1980», aveva aggiunto.