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Edilizia, il gruppo Somazzi si consolida a Giornico

Fornitrice di materiali da costruzione, la ditta con più sedi nel Sopra e Sottoceneri concentra la produzione nella Bassa Leventina

Nuove attività in vista a otto anni dalla chiusura della Oemb
(Archivio Ti-Press)
17 settembre 2024
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Posti di lavoro e una nuova struttura per la produzione e fornitura di materiali in campo edile. Buone notizie per l’alto Ticino, regione discosta quanto mai affamata di opportunità professionali e desiderosa di ospitare nuove realtà aziendali. Il gruppo Somazzi, e meglio la Somazzi Dario materiali da costruzione Sa con sede a Bironico, ha deciso di investire a Giornico rilevando lo stabile di quella che un tempo era la fabbrica Oemb fallita nel 2016. Spazi molto ampi e da allora rimasti inutilizzati e che dalla prossima primavera, una volta ultimati l’imminente sistemazione generale ed energetica e l’inserimento di nuovi macchinari, diventeranno un sito produttivo di carpenteria e di pitture e prodotti isolanti per edifici.

Alcune nuove assunzioni

Specializzata nella produzione di pezzi meccanici e macchine piegatrici per lamiera, la Oemb aveva depositato i bilanci otto anni fa a causa di gravi problemi di liquidità, lasciando a casa 24 dipendenti. Dal canto suo il gruppo Somazzi – che complessivamente ne occupa in Ticino oltre cinquanta – in Leventina ne impiegherà una decina, quasi tutti già sul suo libro paga nelle varie sedi sparse nel Sopra e Sottoceneri. «Però contiamo di procedere con qualche assunzione nella regione per funzioni di magazziniere e autista», ci spiega il titolare Dario Somazzi felice che l’iter della domanda di costruzione, avviato l’anno scorso, si sia concluso positivamente dopo i doverosi approfondimenti eseguiti dai servizi cantonali (in particolare la Sezione protezione aria, acqua e suolo) e sfociato nella licenza edilizia rilasciata dal Municipio nelle scorse settimane. Del tempo avevano richiesto anche le trattative, giunte a buon fine, con la banca proprietaria del fondo e della struttura. Un altro iter progettuale, ricordiamo, riguarda l’ampio mappale occupato dal gruppo vicino alla stazione ferroviaria di Castione, dov’è prevista l’edificazione di un grande complesso residenziale e amministrativo in un luogo strategico poiché facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici (treno e bus). Meno centrale, per contro, la posizione di Giornico: «Cercavamo una sede adatta e sufficientemente ampia per le nostre esigenze, e quella fa decisamente al caso nostro. Sarà a tutti gli effetti l’unico nostro centro produttivo in Ticino, mentre le altre sedi saranno adibite a esposizione e vendita», rileva Dario Somazzi.

I siti di Taverne e Castione si riorientano

Del resto il gruppo, nato nel 1992, è già dislocato a Manno (Lab forniture d’interni), Taverne (magazzino e fabbrica di pitture Edinthon), Bironico (sede originaria e magazzino per materiali edili), cui si aggiungono i magazzini di Losone e Castione, quest’ultimo anche sede amministrativa. A Giornico l’adattamento dei volumi interni richiede lo smantellamento delle strutture esistenti, tipiche da fabbrica meccanica, e l’abbassamento puntuale del pavimento per poter accogliere i macchinari più grandi. L’involucro rimarrà quello odierno, invariate anche le facciate esterne in granulato, mentre saranno rifatti il tetto e le facciate interne; da sostituire anche l’impianto elettrico e il riscaldamento, non più a norma. All’esterno una parte dell’areale ospiterà le strutture necessarie a contenere il legname. Peraltro l’aggiornamento energetico (abbandono della nafta e nuovo involucro termico) dovrebbe beneficiare di sussidi cantonali previsti per legge. Come detto, una parte del sito sarà dedicata alla produzione di vernici e intonaci all’acqua: «Questo nuovo impianto andrà a sostituire quello ormai vetusto di Taverne, che rimarrà in attività ancora alcuni mesi per poi convertirsi in sede commerciale per il Sottoceneri», rileva Dario Somazzi. Sempre nel padiglione industriale di Giornico si trasferirà la lavorazione di legname per carpenteria (pronto per la posa sui tetti) oggi effettuata a Castione.

EX MONTEFORNO

Il vecchio padiglione sempre in standby

La novità trova la soddisfazione del sindaco Rosolino Bellotti, che ha appunto firmato la licenza edilizia a nome del Municipio. «Dopo la chiusura della Oemb, che ha lasciato un vuoto nella zona industriale, questo arrivo è da salutare molto positivamente. S’insedia una ditta solida che porta anche qualche posto di lavoro». Nelle immediate vicinanze, inoltre, «è stato proprio di recente acquistato da un imprenditore dell’alta Leventina uno stabile a suo tempo occupato da un’impresa attiva nella verniciatura e trattamento di superfici varie. Attendiamo di scoprire quali saranno i nuovi contenuti». Lo sguardo si sofferma infine sul padiglione sud dell’ex Monteforno: di proprietà delle Aziende industriali di Lugano, «è sul mercato ormai da molti anni. Di tanto in tanto si palesa qualcuno interessato all’acquisto, ma le trattative faticano a sfociare in qualcosa di concreto. Confidiamo che prima o poi la situazione si sblocchi».

Peraltro i Comuni della Bassa Leventina non erano rimasti con le mani in mano quando nel 2017 si era trattato di proporre e difendere l’idea di accogliere all’ex Monteforno le nuove officine di manutenzione delle Ffs, che invece sorgeranno a Castione. Successivamente, nel 2020, il Consiglio di Stato ha inserito il comparto nella scheda R7 del Piano direttore cantonale dedicata ai Poli di sviluppo economico (Pse). Obiettivo: facilitare e accelerare l’insediamento di attività con grande potenzialità di sviluppo e che generano rilevanti ricadute economiche nell’ambito dell’industria, dell’innovazione e dell’energia. L’intera area produttiva diffusa fra Bodio e Giornico, ricordiamo, accoglie diverse ditte e registra circa 500 posti di lavoro.

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