L’autore potrebbe essere lo stesso 30enne che ha appiccato il fuoco martedì. Lo stabile è stato evacuato e una persona è rimasta leggermente intossicata
Potrebbe essere la stessa mano, come ipotizzato da Ministero pubblico e Polizia cantonale in una nota, e ora al vaglio di un'inchiesta, come anticipato da ‘Tio’, la causa del nuovo incendio avvenuto poco dopo la mezzanotte di giovedì in un condominio di via Caratti 11 a Bellinzona.
Sul posto sono intervenuti agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia città di Bellinzona, i pompieri di Bellinzona, che hanno domato il rogo, nonché i soccorritori della Croce Verde di Bellinzona.
Lo stabile è stato evacuato e una persona è rimasta leggermente intossicata. Cinque persone hanno dovuto lasciare i loro appartamenti, al momento inagibili.
All'origine dell'incendio, un 30enne cittadino eritreo inquilino dell'appartamento che è stato fermato all'esterno della palazzina da agenti della Polizia città di Bellinzona. Giovane già protagonista dell'incendio di martedì nello stesso appartamento e collocato in una struttura psichiatrica da cui mercoledì era fuggito.
Nonostante le ricerche l'uomo è riuscito a raggiungere la sua abitazione. L'ipotesi di reato nei confronti del 30enne, nuovamente ricoverato in una clinica psichiatrica poiché giudicato non carcerabile, è di incendio intenzionale. L'indagine è coordinata dalla procuratrice pubblica Chiara Buzzi.