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Villa dei Cedri più sicura con barriera laser e nuove telecamere

In vista dei festeggiamenti del 40° del museo, che si terranno l’anno prossimo con due mostre, il Municipio di Bellinzona chiede di stanziare un milione

Il museo della Città di Bellinzona
(Ti-Press)
8 agosto 2024
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Si avvicinano i 40 anni del Museo Villa dei Cedri e il concetto di sicurezza risalente al 1985 va aggiornato per poter accogliere importanti mostre e opere d’arte. Urge insomma adeguare la struttura e i suoi impianti agli standard oggi richiesti. Perciò il Municipio di Bellinzona chiede al Consiglio comunale di stanziare un milione di franchi per interventi infrastrutturali e tecnologici da realizzare in tre tappe. Nell’immediato – premette l’esecutivo nel messaggio firmato mercoledì – gli interventi “sono indispensabili a garantire la programmazione per il 40° con prestiti in primavera dal Landesmuseum di Zurigo e dall’Antikenmuseum di Basilea, e in autunno per l’importante mostra internazionale dedicata a El Lissitzky con prestiti dalle più importanti collezioni d’opera su carta svizzere (Graphische Sammlung Kunstmuseum di Basilea, Musée d’art et d’histoire di Ginevra) e di prestiti importanti da musei svizzeri ed europei”.

Il ruolo della compagnia assicurativa

Il processo che ha definito gli interventi è stato determinato dai valori delle opere e dalle condizioni di prestito per le future esposizioni. Su queste basi la compagnia assicurativa del museo si è avvalsa della consulenza di specialisti internazionali che, come prima cosa, hanno ispezionato il museo accertando le sue carenze principali. Successivamente hanno formulato delle raccomandazioni tecniche, supervisionato l’evoluzione delle proposte di progetto e infine approvato i piani d’intervento elaborati del gruppo di progetto. Inoltre le proposte d’intervento sono state condivise e approvate con l’Ufficio dei beni culturali, che ha già espresso il suo preavviso favorevole.

La buona vecchia inferriata e gli avvolgibili elettrici

La sicurezza antintrusione dei serramenti posti al piano terreno e in particolare l’aumento del tempo necessario a superare le barriere fisiche è stato risolto con tre tipologie d’intervento: ai serramenti delle sale espositive sarà applicata un’inferriata posta tra il serramento e le gelosie esterne; l’inserimento di un nuovo elemento “non altera la sostanza storica esistente ed è rimovibile in futuro nel caso in cui venisse meno la sua utilità”. Per definire nel dettaglio tale elemento, l’architetto incaricato ha analizzato le inferriate esistenti ed è stato realizzato un prototipo per valutarne l’impatto architettonico, l’influsso sulla luce naturale e la trasparenza percepita nelle sale espositive. Nella veranda sud saranno sostituiti gli avvolgibili esistenti, di tipo standard, con avvolgibili di sicurezza azionati elettricamente. Nell’atrio d’ingresso principale e nell’atrio d’ingresso secondario si eviterà di intervenire sulle porte storiche e sui serramenti in facciata poiché tecnicamente troppo complesso e invasivo. In questi due ambienti la sicurezza sarà garantita dalle porte interne che fungeranno da elemento antintrusione e da sicurezza antincendio.

Piccoli e non invasivi

La sicurezza antintrusione dei serramenti posti al primo e secondo piano, in particolare delle porte finestre che danno accesso alle terrazze, sarà garantita da una barriera laser che rileva il tentativo di scasso ancor prima di toccare l’elemento costruttivo (allarme anticipato). Si tratta di un sistema certificato “per nulla invasivo essendo gli apparecchi di dimensioni ridotte e posizionati nella parte più alta della facciata a pochi centimetri dal sottogronda”. Inoltre la calotta di protezione sarà realizzata dello stesso colore della facciata per ridurre al minimo la percezione di questi impianti. Il Municipio precisa che questo sistema non può essere esteso al piano terreno per evitare il rischio di ripetuto falso allarme, considerato il libero accesso al parco quando il museo è chiuso e sotto allarme.

Quindici occhi elettronici

All’interno delle sale espositive e in corrispondenza degli ingressi (atrio principale e secondario) saranno installate 15 telecamere. La videosorveglianza delle sale espositive sarà realizzata unicamente a protezione delle opere d’arte, quella dell’ingresso principale sarà dotata di uno schermo a parete che trasmette le riprese in tempo reale per sensibilizzare l’utenza, quella dell’ingresso secondario è ritenuta necessaria per monitorare l’eventuale accesso sotto minaccia. L’impianto sarà gestito da un sistema di supervisione che coordinerà le notifiche degli allarmi scasso, allarmi incendio e altri dispositivi di sicurezza posti direttamente sulle opere esposte o in prossimità delle stesse “semplificando le attività di monitoraggio dell’addetto alla sicurezza”. In merito alle normative sulla protezione dei dati e della privacy, l’ente autonomo Museo dovrà sia elaborare un regolamento che espliciterà tutti gli aspetti, sia predisporre una segnaletica chiara e plurilingue per l’utenza. Anche le vecchie serrature saranno sostituite in parte da cilindri digitali e in parte da cilindri meccanici.

Per gestire adeguatamente i nuovi impianti di sicurezza e la videosorveglianza è necessario realizzare un locale rack dove convogliare tutte le linee dati e distribuire i vari segnali. Questo locale sarà ricavato dall’attuale locale tecnico, avrà delle caratteristiche di sicurezza elevate e sarà dotato di un impianto di climatizzazione per garantire la dissipazione del calore generato dalle varie installazioni. Tutti gli impianti di sicurezza saranno gestiti da un sistema di supervisione che coordinerà le notifiche degli allarmi scasso, allarmi incendio, videosorveglianza e altri dispositivi di sicurezza posti direttamente sulle opere esposte o in prossimità delle stesse, semplificando le attività di monitoraggio dell’addetto alla sicurezza che avrà un locale e una postazione di lavoro dedicati.

Via la caldaia, arriva il teleriscaldamento

In materia di sicurezza antincendio, saranno sostituite delle porte esistenti o aggiunte delle nuove porte in corrispondenza del perimetro di sicurezza antintrusione e della compartimentazione antincendio. La definizione delle vie di fuga è stata adeguata alle particolari caratteristiche della villa, evitando l’alterazione della sostanza architettonica come richiesto dall’Ufficio dei beni culturali. Pure inserita nel credito la sostituzione del vettore energetico: la caldaia a olio combustibile installata nel 1999 lascerà il posto al teleriscaldamento; nonostante una riduzione di potenza, sarà possibile riscaldare la dépendance e lo stabile Balbiani grazie al risanamento energetico di alcuni elementi costruttivi. L’opera può beneficiare di un prelievo dal fondo Fer quantificato in circa 100mila franchi. Per contro, trattandosi di interventi di natura straordinaria per garantire le attività museali, l’Ufficio dei beni culturali non prevede sussidi. L’inizio del cantiere è previsto per fine novembre 2024 e si concluderà a febbraio 2025: è stato pianificato considerando l’unica finestra temporale prima dei festeggiamenti del 40°.